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WPT Alpha8 2016: Cates-Esfandiari, due assi sanguinosi
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Avere due assi, nel Texas Hold’em, è la situazione più invidiata e desiderata da ogni giocatore. La gestione dei suddetti “rockets”, però, in qualche occasione non è semplicissima, anche per dei pro: andiamo a vedere cosa è successo nel 2015 tra Antonio Esfandiari e Daniel “Jungleman” Cates.
Due assi complicati
E’ il 2016, e a Las Vegas si sta disputando una partita cash game davvero importante. I bui sono $400-$800 con ante di $100 per tutti, e sono seduti al tavolo i top pro mondiali, tra cui Ivey, Mercier, Seidel e molti altri ancora. Hanno tutti uno stack che si aggira attorno ai 100.000 dollari.
In questa mano, Daniel “Jungleman” Cates apre a 2.000$ con 9 9. Passano tutti sino ad Antonio Esfandiari, sul cutoff, che spilla A A e rilancia a 5.200$. La parola torna a Cates, che chiama.
Flop: Q 9 Q
Full house per Cates, che fa check. Esfandiari fa check dietro.
Turn: 2
Cates esce puntando 6.500$. Esfandiari fa call.
River: 3
Cates fa check. Esfandiari decide a questo punto di puntare per valore, scommettendo 14.000$. Cates dopo qualche secondo rilancia a 60.000$. Esfandiari si chiude nei ragionamenti, e alla fine fa call.
Detto che la condotta di Cates appare perfetta, con un check river straordinario, la domanda è: quante volte il call finale di Esfandiari è corretto? Quanti bluff può trovare dopo un’azione del genere?
Voi cosa avreste fatto?