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il 24 Ott 2020

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Phil Hellmuth torna a giocare dal vivo dopo 8 mesi: ecco come è andata

Phil Hellmuth torna a giocare dal vivo dopo 8 mesi: ecco come è andata

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The Poker Brat back in Business. Dieci mesi dopo l’ultima volta, Phil Hellmuth è tornato a giocare dal vivo in un casinò. Partita di cash game al casinò Aria di Las Vegas, spezzando così le riprese dei vari programmi televisivi in cui il 15 volte campione WSOP è impegnato in  questi giorni.

Una partita fra amici, ma che di amichevole poi alla fine ha avuto ben poco, considerando l’altissima posta in palio in questo high stakes: bui $300-$600. Insomma cifre pesanti e destinate appunto a top player del calibro di Phil Hellmuth, Brandon Cantu, Jean Robert Bellande e molti altri ancora.

Sessione nella massima sicurezza, con ogni seat diviso da plexiglass, obbligo di mascherina per tutti e tutta una serie di accorgimenti. Non tutti i followers di Hellmuth hanno preso bene la scelta di giocare in piena pandemia, ma il californiano sembra più attratto dall’attivo che ha fatto registrare a fine sessione.

Vediamo come è andata.

8 mesi senza live

Phil Hellmuth è a Las Vegas per girare alcune puntate di due programmi diversi sul poker e approfittato di una pausa fra una registrazione e l’altra per gettarsi nella mischia di questa intensa partita. Al Casinò Aria è show con un manipolo di campioni al tavolo e per “The Poker Brat” finisce un’attesa di 8 mesi. Il 15 volte campione infatti non sedeva dal vivo ad un tavolo di poker dallo scorso febbraio.

Un’eternità per uno come lui che da oltre 30 anni vive esclusivamente di poker. Ma con l’alta diffusione del Covid-19 negli USA e una pandemia ai massimi livelli hanno indotto Hellmuth in questi mesi a rimanere a casa, ripiegando sul poker online. Non proprio il suo A-Game, ma meglio di niente sicuramente.

High Stakes in massima sicurezza

Poker dal vivo si, in mezzo a tanti amici pure, ma nel pieno rispetto delle regole. In piena pandemia vietato abbassare la guardia, come dice lo stesso Hellmuth:

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Abbiamo giocato con mascherina obbligatoria e il plexiglas a dividere ogni singola postazione di gioco. Pensavo peggio, ma alla fine non è un problema giocare con queste barriere che servono a proteggerci. Avevo promesso a me stesso, che se uno degli altri giocatori si fosse messo a tossire, avrei alzato immediatamente bandiera bianca. Per fortuna non c’è stato bisogno di un gesto così estremo“.

Diciamo che la rete si è spaccata su queste parole di Phil Hellmuth. Sul post su twitter alcuni hanno espresso il loro disappunto per una partita di cash game in un momento così difficile a livello di pandemia. Per la serie “potevate aspettare“.

Altri invece hanno espresso dubbi sull’efficacia dei pannelli, arrivando ad asserire che il plexiglas nel poker live riduce di un solo 1% la possibilità di contrarre il virus. Per alcuni invece il plexiglas oltre che scomodo è la morte del poker dal vivo. Insomma, non sono mancate polemiche.

Sessione in attivo

La partita high stakes cash game giocata all’Aria Casinò ha richiamato diversi top players al tavolo. Oltre ad Hellmuth, nelle foto scattate dal 15 volte campione WSOP, sono immortalati Brandon Cantu e Jean Robert Bellande. Tutti in gioco per questo mixed game dalla posta altissima: $300-$600, roba vietata ai comuni mortali.

Per l’occasione, la partita è stata soprannominata “Crazy Mike Says” e alla fine dei giochi Phil Hellmuth fa sapare di aver chiuso in attivo di 19.900 dollari. Un buon profitto, dopo mesi di lontananza dal tavolo verde. Virus o non virus, quando “The Poker Brat” siede al tavolo, fa sempre rumore e spettacolo.

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