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Oggi Phil Ivey folderebbe al flop contro Moneymaker
È una delle mani più conosciute della storia del poker anche perché secondo tanti ha contribuito a cambiarne il corso.
Dieci left al Main Event WSOP 2003, Phil Ivey finisce ai resti al turn con full di nove contro Chris Moneymaker con trips di donne. Al river arriva l’asso dell’overfull che estromette “The king” in piena bolla final table e permette all’avversario, qualificato con un satellite online, di arrivare alla vittoria finale che portò al boom del Texas Holdem.
Negli anni la mano è stata sezionata in lungo e in largo un po’ da tutti tranne che da Phil Ivey stesso. Il dieci volte braccialettato lo ha fatto i giorni scorsi in una chiacchierata con Barry Greenstein pubblicata su Youtube.
“Avrei dovuto foldare al flop”
Nel rievocare quella mano Ivey rivela cosa gli passò dentro: “Ricordo solo che quando l’Asso arrivò al river dissi a me stesso ‘non far vedere quanto sei deluso e frustrato, non lasciare che il mondo ti veda così”.
Per il resto i ricordi di Phil sono un po’ confusi: “Ricordi chi chiamasti quando tornasti a casa? – gli chiede Greenstein e solo dopo qualche ammiccamento Phil capisce che aveva telefonato all’interlocutore.
“Mi chiamasti e mi chiedesti ‘cosa avresti fatto tu lì?’ E io ti risposi che probabilmente avrei foldato al flop – prosegue Greenstein – e tu mi dicesti ‘ho solo deciso di prendere una carta perchè sapevo dove stava e sapevo che avrebbe messo in mezzo tutte le chips se avessi hittato’.”
“Penso che al tempo non avessi tutto a fuoco – risponde Ivey – era un ten handed game e io…” qui Phil fa una pausa in cui fissa il vuoto con gli occhi sgranati – Io avrei dovuto foldare al flop, ma ovviamente sappiamo questo ora, al tavolo è un’altra situazione. Il gioco ancora non era risolto per situazioni di questo tipo. Alla fine arrivò l’asso al river e alla fine si è rivelato meglio per il poker che Chris vinse. Forse non meglio per me a quel tempo, perchè non avevo tanti soldi…”
La mano e le odds
Ripercorriamo brevemente tutta la action della mano. Blinds 10.000-20.000 ante 2.000, Moneymaker apre 60.000 da utg con AQ, Phil Ivey chiama da cutoff con 99, da small blind chiama Jason Lester con 1010.
Sul flop Q6Q il pot è di 202.000. Dopo il check di Lester, Moneymaker cbetta 70.000, Ivey chiama, Lester folda.
Turn 9, Moneymaker punta 200 mila, Ivey va all-in per poco più di 300 mila, Moneymaker snappa… E con l’A river fa player out!
Come abbiamo visto al flop ci sono 202.000 chips e quando Moneymaker punta 70.000, Ivey ha odds del 20% per il call. La sua equity è invece all’11%, come potete vedere nel nostro calcolatore di odds.
L’attitudine del campione rispetto al passato
Tornando alla chiacchierata, Greenstein incalza Ivey: “Ti capita mai di pensare ‘vorrei tornare indietro e aver fatto qualcosa di diverso’?”
Dalla risposta di Ivey emerge il mindset del campione: “Mi piace pensare alle mani vecchie per analizzarle e pensare al mio thought process in quel momento, a cosa pensassero gli avversari e a cosa avrei potuto fare di diverso, ma senza attaccarmi a questo pensiero.”
Greenstein ironizza: “Dici così adesso perchè sei più maturo di dieci anni fa”
Ivey puntalizza: “Forse dieci anni fa avrei espresso questo concetto con parole diverse, ma per la maggior parte del tempo sono sempre stato così, non mi fisso sulle cose. Per esempio se ho una grossa perdita tendo a superarla rapidamente. Mi piace credere che tutto quello che succede abbia il suo posto nel grande quadro. Quello che è successo doveva succedere in modo che tu potessi imparare. Questo è il mio approccio, che è diverso dal pensare che avrei dovuto fare le cose in modo diverso da come le ho fatte al tempo.”