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Studiava la storia e impazziva per il cibo italiano: Stu Ungar inedito nel racconto della figlia Stefanie
Su Stu Ungar al tavolo verde abbiamo sentito tanti racconti. Molto meno, invece, sappiamo della sua sfera più intima e familiare.
Su questi aspetti ha fatto luce i giorni scorsi Stefanie Ungar, la figlia 38enne del leggendario Stu che dall’ inizio di questo anno condivide foto e storie del padre sui social media.
Per il 22° anniversario della morte del più forte pokerista di sempre, Stefanie ha risposto alle domande dei fan.
Il poker e la famiglia
Per iniziare, secondo l’estratto dello ‘Ask me anything’ (‘Chiedimi qualsiasi cosa’, ndr) riportato da PokerNews, Stu Ungar ha sempre tenuto il poker lontano dalla famiglia e non ha mai cercato di indirizzare la figlia verso il gioco:
“Non mi ha mai insegnato il poker. Infatti oggi non gioco. Se devo giocare a qualcosa preferisco il Blackjack. La maggior parte delle persone si stupisce del fatto che io non giochi. Non ho avuto il gene matematico che aveva mio padre. Ma di sicuro amo Las Vegas, sono nata e cresciuta qui!”
Parlando di gioco giocato, Stu Ungar diceva di avere una sorta di conoscenza innata che non ha mai formalizzato:
“Al tavolo mio padre rispettava molto Chip Reese. Se dovessi dire chi è paragonabile a lui dei pokeristi di oggi, prenderei per buona l’opinione di Mike Sexton e direi Phil Ivey. Non ha mai scritto le sue idee sulla strategia del poker nè ne ha mai parlato. Diceva che sapeva quello che sapeva ma che non sapeva come aveva fatto a saperlo. Aveva una mente brillante, era davvero un dono.”
Le passioni segrete di Stu
Stefanie rivela quali erano gli interessi di Ungar al di fuori del casinò:
“Mio padre amava studiare la storia e amava i film in bianco e nero. Diceva che se non avesse giocato a poker probabilmente sarebbe diventato un legale. Gli piaceva il cibo italiano e anche quello cinese, ma non cucinava.”
A differenza di quanto gli succedeva ai tavoli verdi, infatti, nella vita quotidiana Stu non riusciva ad adattarsi al meglio:
“In realtà non faceva la maggior parte delle cose che le persone normali fanno nella vita di tutti i giorni. Per buttare l’immondizia dava 20 dollari al figlio teenager dei nostri amici. Questa cosa mi fa crollare ancora oggi.”
Un padre affettuoso…
Ma quando Stefanie parla dello Ungar padre esce tutta l’umanità del campione. Nel momento in cui le chiedono tre parole per descrivere Stu, la figlia tentenna:
“E’ difficile racchiuderlo in tre parole. Direi carismatico, acuto, brillante, perspicace e leale. Scusate, non sono riuscita a limitarmi a tre. Quando ero piccola sentivo che mio padre era una sorta di celebrità, non posso immaginare come sarebbe oggi che il poker è molto più conosciuto di un tempo.”
Stefanie si lascia andare alla memoria dei momenti passati insieme.
“Ho tanti ricordi. Tutte le volte in cui siamo stati sdraiati a letto assieme a parlare. Anche quel giorno in cui mi portò a fare shopping al centro commerciale e mi guardava mentre mi provavo i vari outfit. Ci siamo fatti così tante risate! Quello fu davvero un grande giorno, ci ripenso spesso.”
La figlia di Ungar vorrebbe un film degno di Stu dopo che si è dissociata da High Roller insieme al resto della famiglia: “Non era accurato, per questo dopo che ci hanno fatto leggere la sceneggiatura abbiamo deciso di tirarci fuori.”
…E anche iperprotettivo
In una foto pubblicata sul suo profilo Instagram Stefanie ha raccontato ulteriori ricordi che mostrano l’atteggiamento di protezione di Stu nei confronti della figlia:
“Non mi lasciava truccare o dipingere le unghie o altre cose da quasi-teenager. Se andavamo da qualche parte e dovevo usare il bagno, chiedeva sempre alla signora più anziana e gentile che vedeva se poteva darmi una occhiata. Mi faceva ammattire ma posso solo immaginare cosa gli fosse passato davanti agli occhi da quando aveva 13 anni e giocava nei privé dei club di New York. Vedeva la vita in modo diverso. Comunque, per quanto mi potesse seccare all’epoca, ho sempre saputo che dipendeva tutto dall’amore che aveva per me.”