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il 20 Dic 2020

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I più grandi gambler della storia: Puggy Pearson, lo scommettitore padre del freezeout

I più grandi gambler della storia: Puggy Pearson, lo scommettitore padre del freezeout

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Nella storia, vi sono stati dei personaggi ai quali la community pokeristica deve molto. Uno di questi è Walter “Puggy” Pearson. Andiamo a scoprire il perchè.

Puggy Pearson, origini umili e difficili

Walter Clyde “Puggy” Pearson, Jr. nasce il 29 gennaio 1929 ad Adairville, Kentucky. E’ il primo figlio nato da Walter Sr. e Gracie Pearson, coppia estremamente povera e bisognosa.

La gioventù scorre tra problemi e difficoltà di varia natura, sino al 1940, quando la famiglia si trasferisce a Jackson, nel Tennessee, dal momento che il padre trova in quel posto occupazione in un frantoio.

Walter Clyde, fin da piccolo soprannominato “Puggy”, a 10 anni si vede costretto a trovare un lavoro per poter aiutare la famiglia, dato che il mestiere del padre non risultava sufficiente al sostentamento, e fa tutto ciò che un ragazzo può trovare negli anni successivi alla grande depressione del ‘29: muratore, spazzino, tuttofare sono solo alcuni esempi di occupazione trovati .

La marina e la scoperta del gambling

A 16 anni, dopo un’esistenza fino a quel momento veramente complicata, Puggy Pearson si arruola in Marina. E’ appena finita la Seconda Guerra Mondiale, ma nei corpi navali vi e’ comunque richiesta di personale. La pace nel mondo, però, corrisponde presto a giornate monotone e lunghissime: è in quel momento, con i propri commilitoni, che Puggy viene a contatto con carte, scommesse e gioco d’azzardo.

Puggy dimostra fin da subito una straordinaria attitudine nel calcolo probabilistico, nonché una grande abilità con le carte e con la stecca: diventa a breve, infatti, un grande giocatore di biliardo.

La condizione, per lui, è ideale: in poco tempo accumula sui suoi commilitoni un vantaggio competitivo che diviene presto insanabile, tant’è che Puggy decide di restare in marina per due anni più del dovuto, considerando che nella maggior parte del tempo spilla quattrini ai suoi compagni di viaggio, in modo piuttosto facile.

Con questo stratagemma, Puggy si trova alla soglia dei vent’anni con le tasche piene di quattrini e con la consapevolezza di avere una marcia in più nel settore del gambling.

Dopo la Marina, Puggy si trasferisce a Nashville, Tennessee, dove decide di gestire una piccola sala da biliardo a tre tavoli chiamata Pug’s, attività che gli permette ancor di più di perfezionarsi nel biliardo e nelle carte. Ma non solo: è in questo periodo che apprende con soddisfazione altri giochi come backgammon, golf e tennis. In ogni gioco in cui Puggy intuisce di avere un vantaggio, scommette sull’esito delle partite con amici e avversari. Normalmente, riesce ad intascare bei soldi.

Pearson si trasferisce poi a Las Vegas a metà degli anni ’60, dove entra subito in contatto con personaggi rilevanti nel settore del gambling e del biliardo.Si perfeziona nel poker, e non si risparmia scontri con i giocatori più in auge di Sincity, come Moss o Brunson.

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L’invenzione pokeristica del secolo

Ma Puggy, l’abbiamo intuito, non si limita a fare il gambler di professione (nonostante avesse palesato grande intuito per il gioco e le scommesse che lo riguardavano), dal momento che nota che il poker (presente all’epoca solo in forma cash game) poteva avere, se visto sotto un altro aspetto, una marcia in più e attirare molto più pubblico.

Così, in compagnia dell’amico Nick Dandolos, escogita un’idea che poi verrà proposta al leggendario proprietario di hotel Benny Binion: introduce infatti il concetto di torneo freezeout, fino ad allora sconosciuto.

Binion, intuendo il business, accoglie e perfeziona l’idea, istituendo in seguito – in compagnia di Doyle Brunson e Amarillo Slim – le World Series of Poker, tenendo ben presente le indicazioni di Puggy Pearson e Nick Dandolos.

Nel 1970 la macchina organizzativa si mette in moto, e va in scena il primo torneo freezeout durante le neonate World Series of Poker, che accoglie solo 7 giocatori: Johnny Moss, Amarillo Slim, Sailor Roberts, Doyle Brunson, Crandell Addlington e, appunto, Puggy Pearson.

La formula, curiosamente, prevede per quell’occasione che il vincitore assoluto non fosse stato il superstite al torneo, bensì quello che – per votazione – aveva giocato meglio. Così il primo titolo va a Johnny Moss, ma l’idea di Puggy, adottata da Benny Binion, da quel momento è destinata a cambiare le sorti del Texas Hold’em e di Las Vegas più in generale.

Pearson e le WSOP

Puggy, a quel punto, si può dedicare unicamente a migliorare il suo gioco, cosa che gli riesce con soddisfazione: nel 1971, infatti, conquista il suo primo braccialetto nel torneo di Seven Card Stud. Ma il suo anno d’oro, pokeristicamente parlando, è senza dubbio il 1973, quando vince ben tre braccialetti, il più significativo dei quali è senza dubbio quello del Main Event, dove batte proprio Johnny Moss nel testa a testa finale.

Da quel momento in avanti, Pearson vive solo di cash game, relegando le scommesse su golf e biliardo ad una parte minore del suo giro d’affari.

Viene introdotto nella Poker Hall of Fame nel 1987, e vive a Las Vegas sino alla sua morte, avvenuta nel 2006.

Puggy Pearson, il padre dei tornei freezout.

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