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Triton London 2019: Carrell vs Antonius, mai sfidare un genio
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Ci sarà sempre nel poker, qualcuno che discuterà su chi sia il giocatore più forte di sempre. Per qualcuno Ivey, per qualcuno Ungar, per altri Brunson. Noi con certezza non lo sappiamo, ma riteniamo che Patrik Antonius entri a pieno titolo nella discussione.
Andiamo a vedere cos’è successo al Main Event Triton a Londra, nel 2019, col finlandese, come sempre, protagonista.
Antonius, nessuna paura
E’ l’estate del 2019, siamo a Londra in occasione della rassegna torneistica denominata “Triton Series”. Questo è il 6-handed turbo, che conta 28 players left sui 117 iscritti. Il buy-in è di 25.000$, che ha generato un montepremi finale di poco meno di 3 milioni di dollari.
Mancano ancora 11 eliminazioni prima di arrivare ITM.
In questa mano, i bui sono 15k/30k con button ante 30k.
Foldano tutti sino allo small blind, dove è seduto il noto Charlie Carrell, col suo stack di 1 milione rilancia a 80.000 con 8 4.
Cliente ostico sul big blind, perché vi è seduto Patrik Antonius, che col suo stack di 600 mila chiama con K 6.
Si va al flop:
6 9 J
Carrell punta 65.000 . Antonius call.
Turn:
5
Doppio check.
River:
2
Carrell all-in. Antonius “tanka” e alla fine chiama, trovando il raddoppio.
Non c’è dubbio che quello di Antonius sia un call eccezionale, ma secondo voi quali sono gli elementi che l’hanno convinto ad avere la mano migliore?
Sicuramente ci sarà una certa quantità di history con Carrell, però la chiamata risulta ugualmente difficilissima.
Circa la condotta di Carrell: va certamente discussa la size al flop, mentre per il turn – forse- sarebbe utile capire se avesse intenzione di operare un check raise, data l’equity guadagnata col 5.
Nei panni di Carrell, come avreste condotto la mano? C’era un modo per convincere Antonius che non era lui ad avere la mano migliore?