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Blitz in un circolo di poker in provincia di Padova: scattano 21 multe, gestori denunciati
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a cura di Dillinger
Tutti noi vorremmo poter ritornare ai tavoli da poker dal vivo, poter guardare i nostri avversari in faccia e non attraverso lo schermo, parlare con persone reali e non limitarci a un “gg” nella chat della room online di turno.
In questa situazione di emergenza sanitaria, però, è un dovere civico accettare le limitazioni e aspettare pazientemente che i tempi per il poker live ritornino più rosei. Purtroppo, non tutti si dimostrano così disciplinati.
Il 2 gennaio scorso in provincia di Padova, gli agenti della Squadra Amministrativa locale ricevono la notizia che un circolo di poker ha aperto i battenti di nascosto. Al momento dell’irruzione, hanno trovato 21 giocatori tra i 25 e i 50 anni seduti ai tavoli da gioco a stretto contatto fisico.
Doppia multa a testa e denuncia per istigazione a disobbedire alle leggi
Per organizzare il cash game (pratica vietata dal codice penale) i gestori del circolo hanno contattato i player via Whatsapp, avvisandoli addirittura di come parcheggiare le auto per non destare sospetti, cosa dichiarare nell’autocertificazione in caso di controllo, e dulcis in fundo un decisamente poco legale free bar aperto. Meno male che hanno sottolineato anche l’obbligo della mascherina…
Per i 21 giocatori coinvolti è stata contestata una multa per spostamento dal domicilio ingiustificato (senza il presupposto della necessità) e una per mancata osservanza del distanziamento sociale, per un totale di €800 a testa.
Il presidente (seppur non presente al momento dell’irruzione) e il segretario del circolo hanno ricevuto anche una denuncia per istigazione a disubbidire alle leggi (articolo 415 codice penale), a causa dell’apertura del circolo in contrasto con le norme per il contenimento del COVID-19 e per le indicazioni su cosa dichiarare ad un eventuale controllo della polizia. Il circolo è stato chiuso con decorrenza immediata per 5 giorni.
Altre partite di poker in tempi della pandemia
Non è la prima volta, in questo anno di emergenza sanitaria, che le forze dell’ordine interrompono delle partite di poker: il 20 novembre in provincia di Perugia, la Guardia di Finanza ha denunciato 11 persone trovate ad un tavolo da poker e in possesso di droga, mentre il gestore del circolo è stato messo agli arresti domiciliari.
Anche in questo caso le partite venivano organizzate in un gruppo Whatsapp dal nome che lascia poco all’immaginazione, “Circolo Vizioso”, e si disputavano in un club privato ricreativo, con le finestre opportunamente oscurate da pannelli. A destare sospetti, le troppe auto parcheggiate appena fuori dal circolo.
Sono state sempre le automobili parcheggiate ad insospettire le forze dell’ordine di Andrano, in Sicilia, che hanno trovato 17 persone impegnate in una bisca, senza mascherina né distanza di sicurezza e frigo-bar. Anche qui è scattata la denuncia per esercizio di giochi d’azzardo verso il proprietario del locale, un barbiere di 32 anni che aveva da tempo riadattato il proprio locale a sala da gioco. Succede anche questo durante una pandemia.