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John Aspinall, il re dei Casino che ha portato il gioco a Londra
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John Aspinall è una figura ben nota nel mercato del gambling. Per lunghi tratti, negli anni ‘60 e ‘70, infatti, è stato uno dei primi a gestire un Casinò in Europa; contestualmente, però, è stato al centro di numerose controversie, rapporti discutibili e affari oscuri. Incertezze che gli hanno suggerito, qualche anno dopo, di lasciare il mondo del gioco per dedicarsi a tutt’altro: curiosamente, infatti, accantonata la carriera a fianco del gioco, si è poi reinventato come proprietario di numerosi zoo. Una storia, quindi, molto particolare: andiamo a conoscerla.
L’indiano irrequieto
John Victor Aspinall nasce a Dehli, in India, nel 1926 da Mary Grace Horn e George Bruce. La gioventù di John è piuttosto turbolenta, in particolar modo per i numerosi problemi dei genitori, che divorziano finchè lui è ancora piccolo. Il secondo compagno della madre, in seguito, lo spedisce subito al college in Inghilterra, evento che in verità non lo aiuta in modo particolare nella sua crescita. Aspinall, infatti, ne combina di ogni, e dopo pochi mesi viene addirittura espulso. In seguito, cambia college ma addirittura tenta di scappare più volte. Decide persino di saltare gli esami di fine anno per assistere alla Ascot Gold Cup: ed è in quella occasione, pur adolescente, che rimane impressionato dalle notevoli quantità di denaro che confluiscono nei cavalli. In sostanza, è in quel momento che si concretizza la fine della carriera accademica di Aspinall, che non finirà mai il college né conseguirà altri titoli di studio. A confermare il carattere fumantino ed irrequieto, Aspinall per un momento tenta pure la carriera nei Royal Marines, ma il suo comportamento sempre sopra le righe lo porta ad essere espulso dopo poche settimane.
Il salto nel gambling
Ed è dopo il flop nelle forze armate che Aspinall decide di diventare definitivamente un bookmaker. Tuttavia, inizialmente non lo prende esattamente come un lavoro, anche perché in Regno Unito (siamo a metà anni 50), il gioco d’azzardo risulta essere legale solo negli ippodromi e nelle piste dei cani. Nello specifico, la legge britannica definisce “case da gioco illegali” qualsiasi luogo in cui si fosse concretizzato un gioco d’azzardo per tre volte. Aspinall, però, capisce i limiti di questa legge e fin da subito si organizza per trovare degli escamotage utili ad attirare nello stesso luogo scommettitori e giocatori.
Ovvero, fa una cosa a cui nessuno aveva ancora pensato: affitta case per due giorni, nei quali organizza vere e proprie “feste d’azzardo”, proponendo un’ offerta fatta di tavoli da Casinò e banco per le scommesse sullo sport.
Dopo i due giorni “consentiti” dalla legge, Aspinall sposta il tutto in altra casa, tutto perfettamente legale in barba alle restrizioni.
In poco tempo, tutta l’aristocrazia londinese inizia a frequentare le feste di Aspinall, che tiene il picchetto sulle scommesse della Premier League ed è croupier di sanguinose partite al Chemin de Fer, in cui applica una rake del 5%, che gli permette di guadagnare sino a 250.000 sterline per singola notte.
La lotta con la legge e l’apertura del Casinò
Naturalmente, le autorità per anni gli stanno col fiato sul collo, nonostante lui riesca sempre a vincere tutte le cause che lo Stato gli intenta. Ed è proprio a causa delle sue “feste d’azzardo” che il Regno Unito istituisce il Betting and Gambling Act , atto che rivoluziona la gestione del gambling e delle scommesse nel Regno Unito, dando la possibilità di esercitarlo solo a dei club privati, tassati e riconosciuti dallo Stato. Pertanto, Aspinall coglie la palla al balzo ed apre il Clermont Club nel 1962, che di fatto diventa il primo storico Casinò di Londra, che John apre legalmente dopo aver ricevuto una licenza di gioco ai sensi delle nuove leggi e regolamenti.
L’eredità generata dalle “feste d’azzardo” degli anni precedenti si fa sentire, convogliando al Casinò non solo industriali ed imprenditori, ma anche ministri, duchi, marchesi del Regno Unito. Nonostante il grandissimo successo e gli enormi introiti, è in questi anni che Aspinall viene a contatto con amicizie piuttosto discutibili (tra cui gangster e mafiosi), con i quali fa affari e (a sentire i concorrenti dell’epoca) truffa continuamente gli avventori del Casinò. Non solo: per lungo tempo si parla addirittura di una “sparizione”, mai del tutto chiarita, di un suo detrattore (tale Lord Lucan).
Le polemiche e i sospetti vanno avanti anni, così nel 1972 John (ormai miliardario) vende il Clermont Club, si stacca da gioco e gambling e con un colpo di spugna che ha del clamoroso, si dedica a tutt’altro: da amante degli animali, decide di aprire degli zoo.
Aspinall e gli zoo
Aspinall utilizza i proventi dal Clermont Club per acquistare la grande tenuta di Howletts Country, nel Kent, dove allestisce uno zoo privato su quel terreno. Zoo che apre al pubblico dopo tre anni, nel 1975. Ma la passione per gli animali (e il reinvestimento del profitto) non si ferma, tanto che nel 1976 apre un secondo zoo, denominato Port Lympne Reserve, dedicato all’allevamento di animali rari e in via di estinzione. E’ di quegli anni l’avvio della “The John Aspinall Foundation”, fondazione utile alla promozione e conservazione della fauna selvatica. Nonostante i sospetti legati al suo passato, Aspinall non tornerà mai più in modo deciso nel settore del gioco, e fino alla sua morte (che avviene nel 2000) si dedica agli animali e alla politica. John Aspinall, l’uomo che ha portato il gioco a Londra.