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Hollywood Park Los Angeles: un full house di difficile gestione in una partita di cash game
Otterene un full-house, nel Texas Hold’em, il più delle volte è sinonimo del dover giocare un piatto piuttosto cospicuo, che nella maggior parte dei casi ci potrà vedere vincenti. Tale punteggio, infatti, è elevatissimo, e poche volte si può considerare di passarlo.
Il dubbio, però, è venuto qualche tempo fa ad un giocatore di cash game al Casino Hollywood Park di Los Angeles, California.
Andiamo a vedere la mano in questione.
Che fare al river?
Siamo ad una partita di cash game No Limit con tre bui 1$-2$-5$, nel contesto di un tavolo no cap, ovvero senza limite di stack con cui potersi sedere.
La partita è piuttosto allegra, e tutti i giocatori hanno stack considerevoli di almeno 5.000 dollari.
In questa mano, il protagonista (il cui nome è Bart) spilla 7 7 apre da UTG a 20$ con uno stack di 7.300$. Chiama un giocatore da middle e uno sul cutoff, mentre il bottone rilancia a 55$. Chiama il grande buio e chiama tutto il resto del tavolo, per un flop a 5.
Flop (pot da 278$)
8 7 3
Il grande buio esce a $120, Bart chiama, i successivi due giocatori passano e chiama il bottone. Si resta in tre.
Turn (pot 638$)
6
Grande buio fa check, Bart punta 150$, doppio call.
River (pot 1088$)
3
BB fa check, Bart punta 800$, bottone passa, BB va all-in per 6.175$.
Bart deve fare una scelta, con il suo full-house, contro un giocatore che – fino a quel momento – sappiamo essersi dimostrato sensato.
Che fareste al posto suo? Che ha fatto lui secondo voi?
Che ha fatto Bart al river?
Dopo aver pensato per qualche minuto, Bart ha foldato la sua mano. Il big blind, gentilmente, mostra 88 per un full maggiore.