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Franco Battiato e quelle partite a poker con Giorgio Gaber
RIP Maestro. Anche noi di ItaliaPokerClub siamo travolti dalla onda emotiva seguita alla morte di Franco Battiato.
In pochi sanno che per molti anni il poker ha avuto un ruolo importante nel vissuto del cantautore siciliano.
Parliamo ovviamente di poker all’italiana, a cinque carte: grazie al gioco, quando arrivò a Milano, Battiato cementò la sua amicizia con Giorgio Gaber che lo aveva preso sotto la sua ala protettiva.
Il pokerino settimanale
In una intervista alla Stampa del 2009 Battiato ricordava le partite del suo primo periodo milanese:
“Ero un ragazzo alle prime armi. [Gaber] Si prese cura di me. Ci siamo divertiti da pazzi nelle balere dell’hinterland. Giocavamo a poker io, lui, Ombretta Colli, Roberto Calasso e Fleur Jaggy.”
Il gioco del poker per Battiato era soprattutto un modo per socializzare e passare il tempo. Assolutamente niente a che vedere con l’azzardo, insomma. Non a caso, quelle partite vedevano soldi in ballo molto di rado.
Libri Adelphi in palio
Nelle partite a poker di Battiato con Gaber, infatti, c’erano libri al posto delle chips. Della casa editrice Adelphi, per la precisione, di cui Roberto Calasso era il direttore editoriale.
Lo ha ricordato la figlia di Gaber, Dalia:
“Il lunedì sera non lavoravano e l’appuntamento era con Battiato, Roberto Calasso e sua moglie Jaggey per giocare a poker. In palio c’erano i libri Adelphi. Ed evidentemente giocavano pesante, dato che la casa dei miei ne è piena: se vincevano ricevevano i volumi, se perdevano venivano scalati dal credito. In pratica non perdevano mai”.
Fino a brioche e cornetto
In una intervista a Radio Capital dopo la morte di Gaber, Battiato aveva raccontato che quelle partite a poker non finivano prima che il Sole fosse ben alto in cielo:
“Dalla metà degli anni settanta in avanti siamo entrati in una amicizia senza complicazioni artistiche. Giocavamo a poker, ho passato anni nella casa di Giorgio, stavamo fino alle sette di mattina. Facevamo colazione con brioche e cappuccino e poi andavamo a dormire. Sempre molto tardi. Ci siamo divertiti”.
Delle vere e proprie maratone considerato che i due musicisti non giocavano professionalmente ma solo per divertirsi in compagnia.
Sapere che il poker ha avuto un ruolo così importante nella vita di Battiato ci fa sentire il Maestro ancora più vicino: che la terra gli sia lieve.