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Intervista a Giada Fang sulle donne nel poker: vogliono maggiori certezze
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Qualche giorno fa abbiamo parlato di Kristen Bicknell e del suo impegno per richiamare più donne ai tavoli da poker. Che la percentuale di giocatrici, in relazione al numero di giocatori, sia incredibilmente bassa non è una novità, e più volte ci si è interrogati sulle cause di questo fenomeno.
Secondo la Bicknell i casinò stessi puntano più verso la figura maschile, per esempio con cameriere e massaggiatrici in vestiti non proprio modesti, e anche il sondaggio fatto in Regno Unito sembra allinearsi a questo pensiero, segnalando che il casinò è percepito spesso come un luogo intimidatorio per il gentil sesso. Per esempio Justin Bonomo anni fa ha denunciato episodi di sessismo troppo frequenti tra i tavoli verdi.
Pensando all’Italia la situazione non è troppo diversa, e riflettendoci un po’, la maggior parte delle poker pro storiche non si fanno più sentire da un po’ di tempo. Per esempio, l’italiana più vincente live, Carla Solinas, non vede un ITM dal lontano 2013 secondo Hendon Mob.
Abbiamo chiesto lumi a Giada Fang, che viceversa sappiamo con certezza essere ancora una grinder al 100%, quali pensa siano i motivi di questa sparizione di giocatrici azzurre:
“Ho letto di diversi risultati di giocatrici donne italiane, anche nell’online. Non so onestamente se siano proprio grinder o giocatrici più occasionali, però comunque diversi risultati ci sono stati, quindi sono molto contenta. Io poi faccio anche parte di un paio di gruppi Facebook di sole donne, e se ne vedono ancora di giocatrici professioniste che fanno anche molti risultati online, magari non in Italia ma comunque ne sono rimaste tante.
Penso che in Italia sia più difficile fare la professionista, perché le donne vogliono più certezze, e con tutta la pubblicità negativa, con tutta la guerra che stanno facendo al poker online eccetera, penso che sia anche difficile per una donna continuare a intraprendere questa strada.”
Eppure Giada questo freno delle certezze è riuscito a evitarlo. Sarà per il fatto che è riuscita a rimanere negli anni una vincitrice costante?
“In parte sì, in parte ho integrato anche con altre attività… Ho investimenti vari, nell’immobiliare, nel settore scommesse eccetera. Tutte cose che posso conciliare con il poker perché non mi occupano la giornata. Se dovessi quittare del tutto questo mondo potrei anche tornare alla medicina, non lo so ancora. Ho tanti interessi e non saprei dove buttarmi al momento.”