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Men Nguyen, il rifugiato vietnamita pluricampione: biografia e cosa fa oggi
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Gli Stati Uniti, nel poker e nelle World Series, la fanno da padrone. E non potrebbe essere altrimenti, in una manifestazione nata e cresciuta a Las Vegas.
Se guardiamo la top-ten dei pluribraccialettati, però, il nome del primo straniero un po’ ci sorprende: al settimo posto, tra i più titolati nel poker di ogni tempo, vi è un vietnamita. Parliamo di Men “The Master” Nguyen: oggi conosciamo la sua (incredibile e drammatica) storia.
Una gioventù drammatica in Vietnam
Men Nguyen nasce nella provincia del Phan Tiet, a circa 200 km da Saigon, in Vietnam, nel 1954.
Come è facile immaginare, quello non è un momento storico favorevole per il paese centro-orientale: la Guerra, infatti, inizia l’anno successivo, e per ben vent’anni condizionerà la popolazione del posto, oltre alla geopolitica mondiale.
La famiglia di Men ne paga le conseguenze dal punto di vista finanziario: i soldi sono pochi, tanto da far sì che Men, all’età di 13 anni, debba lasciare la scuola per lavorare, trovando impiego come autista di autobus.
Nel 1978, a conflitto terminato (ma con l’eredità, per il Vietnam, di una serie di dissidi interni e di squilibri ben lontani dall’essere risolti), Men Nguyen si ribella al brutale regime comunista che si era instaurato nella post-guerra, e con 87 connazionali scappa dal paese dirigendosi in barca a Pulau Besar, in Malesia.
Nel corso dello stesso anno, gli Stati Uniti (più che clementi con chi scappava dal nemico) gli offrono asilo politico, così Nguyen si sposta negli USA e si stabilisce – con mezzi di fortuna – a Los Angeles, in California, dove trova lavoro come macchinista, studiando inglese durante la notte.
Ci vorranno 8 anni prima che possa diventare cittadino americano, cosa che avviene nel 1986. Due anni prima, ancora come cittadino vietnamita, Men fa la sua prima trasferta a Las Vegas.
Il contatto col poker
Nel 1984, Men Nguyen va per la prima volta nella sua vita a Las Vegas, dove, tra slot machine e tavoli, rimane affascinato dal poker.
Nguyen non è assolutamente un ragazzo-prodigio, anzi, perde sonoramente. Non solo: ogni weekend inizia a dirigersi a Sin City, ammaliato dalle luci e da una atmosfera magica, però perdendo sia al cash game che ai tornei, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Money Machine”, come un “fish” qualsiasi.
Nonostante pericolosi swing ad un portafoglio per forza di cose non profondissimo, Nguyen non perde la calma e anzi studia ogni aspetto del gioco delle due carte, dimostrando una mente particolarmente matematica.
In pochi mesi si scrolla di dosso l’antipatico nickname affibiatogli dagli avversari , e anzi nel 1987 vince il suo primo torneo, un torneo da 300$ di Seven Card Stud.
Nel 1989, poi, arrivano ben tre tavoli finali WSOP, pur in eventi minori: quello è il momento in cui Nguyen capisce che il poker potrebbe essere la sua strada.
Inizialmente, con quei proventi, apre un’impresa di lavaggio a secco a Los Angeles, unitamente ad un negozio di mobili.
Tuttavia, le iniziative imprenditoriali durano poco, non tanto per la rendita (che pure è buona) , quanto per il tempo: Men si rende conto che attività esterne gli portano via troppo tempo e non può giocare quando vuole. Pertanto, vende le sue aziende, pur accertandosi che ogni dipendente (tutti vietnamiti come lui) non perdano il lavoro.
Una volta lasciato ogni lavoro “normale”, finalmente Men Nguyen diventa un poker player professionista.
Un’ascesa senza fine
La scelta, pur rischiosa, paga fin da subito: Men Nguyen, in pochi mesi, diventa uno dei protagonisti assoluti della Strip, conseguendo piazzamenti su piazzamenti, sia nell’Hold’em che nelle altre discipline, eccellendo infatti sia al Seven Stud che all’Omaha.
Il 1992 è un anno veramente d’oro, in cui conquista il suo primo braccialetto (al Seven Stud) oltre ad un secondo posto (al Razz). Ma negli anni a venire, Nguyen sarà uno tra i sempre presenti ai tavoli finali.
Nguyen, poi, per ampliare i propri orizzonti, decide di fare da coach a dei giovani che si approcciano ai tavoli, in cambio di % sulle loro future vincite. Alcuni di questi studenti, come David Pham, Minh Nguyen e la sua futura moglie Van Nguyen, diverranno dei veri protagonisti del gioco. A loro si deve il suo soprannome “The Master”, che da allora non l’ha più lasciato.
Con un occhio sempre vigile su ciò che avviene in Vietnam, Men attraverso tornei e tutoraggio finanzia enti di beneficenza del suo paese, e nel 1996 , col quarto posto al Main Event che gli frutta quasi 200 mila dollari, decide di costruire un asilo nella sua città natale.
Men Nguyen oggi
Il ruolino di marcia di Men “The Master” Nguyen è impressionante: ad oggi conta ben 501 piazzamenti ITM, con 7 braccialetti WSOP, 2 titoli WPT e un’infinità di tavoli finali. Con oltre 11 milioni di dollari in vincite è uno dei giocatori di poker più vincenti di sempre.
La sua vita, oggi, non è molto cambiata rispetto a quando è arrivato negli Stati Uniti: vive infatti a Los Angeles con la moglie, e si divide tra le sale del Commerce Casino di LA e quelle di Las Vegas, dove spesso dà ancora filo da torcere agli avversari.