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Come giocare e vincere ad Omaha
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La variante di poker più diffusa, senza alcun dubbio, è quella del Texas Hold’em. Ma vi è una derivazione che sempre più ha preso piede, sia in Europa che in Italia: parliamo dell’Omaha.
Come molti già sanno, infatti, l’Omaha deve il suo successo ad un’azione di gioco molto più frenetica e all’inserimento di molte più variabili rispetto al Texas, a partire dalla distribuzione di quattro carte per giocatore. Non è un caso, infatti, che nell’Omaha l’assunto fondamentale sia quello di dover ottenere la migliore combinazione possibile di cinque carte utilizzando obbligatoriamente tre carte del board e due delle quattro personali a propria disposizione.
Come si gioca ad Omaha?
Dal punto di vista regolamentare, ci sono parecchie affinità col più noto Texas Hold’em.
Anche ad Omaha, infatti, vi sono le puntate obbligatorie dello Small Blind e del Big Blind; dopo la distribuzione delle quattro carte personali, i giocatori possono scegliere se vedere il flop o meno pagando l’ammontare del Big Blind. I turni di puntate, poi, corrispondono alle varie fasi della mano: vi è il flop con tre carte comuni, seguito da turn e da river esattamente come nel Texas.
I rilanci, invece, sono regolati dai limiti del tavolo. La partita di Omaha, infatti, può essere Pot Limit (tipologia, questa, maggiormente diffusa), in cui l’ammontare del rilancio è pari alla grandezza del piatto, che è determinato a sua volta dal totale delle chips presenti nel piatto più l’importo che il giocatore vuole rilanciare. Sommando l’importo presente nel piatto, all’importo con il quale si effettuerebbero 2 call, si ottiene l’importo massimo rilanciabile.
Altre varianti, seppur meno diffuse, sono l’Omaha Hi-Lo e l’Omaha No Limit.
Come detto, poi, lo svolgimento della mano è simile al Texas Hold’em, con la differenza che le carte personali sono 4 e di queste ne vanno usate non più e non meno di 2, combinate a 3 del board comune.
Come vincere ad Omaha?
Nell’Omaha, il gioco pre-flop si può limitare, in qualche modo, alla selezione della propria starting-hand. Questo perché, esattamente come nell’Hold’em, passare mani deboli preflop ci mette in condizione di avere più chance nelle strade successive.
Infatti, una selezione di mani preflop piuttosto buone ci permetterà di evitare alcuni problemi, dal momento che giocando mani deboli sarà inevitabili chiudere punti marginali, che a loro volta richiedono decisioni complesse e rischiose.
Giocando mani molto forti preflop, invece, sarà molto più frequente chiudere punti forti, a loro volta connessi a decisioni automatiche e semplici.
Pertanto, mai come in questo gioco l’adagio “tight is right” risulta più che corretto.
Quali sono le migliori mani iniziali dell’Omaha?
L’Omaha è un gioco cosiddetto “nuts”, il che vuol dire che bisogna sempre mirare ad effettuare il punto massimo possibile, scala, colore o full che sia. Pertanto, partendo da questo presupposto, l’ideale hand selection preflop si compone di mani che possano colpire bene il board.
Le migliori mani iniziali ad Omaha, riassumendo, sono in gergo “connesse” e “double suited” . Ad esempio, una mano iniziale come
8 9 10 J ad Omaha è fortissima, perché si presta a numerosi progetti di scala e almeno a due progetti di colore.
Lo sono tutte le starting hands contenenti delle “broadways”, tipo K Q 10 J , o 9 10, J, J o ancora A K J 10
E’ molto meglio una mano del genere che non una starting hand come A A 8 3 , in cui coppia d’assi potrebbe restare il nostro punto massimo possibile.
Quali sono gli errori da non fare ad Omaha?
Anzitutto, serve non farsi ingolosire dal fatto di avere quattro carte in mano. Ricordiamoci di doverne utilizzare solo due, e questo fa sì che la selezione preflop debba essere piuttosto tight. Conseguentemente, vanno giocate poche mani.
Come nel Texas, poi, occhio alla posizione, che qui risulta ancora più importante.
Infine (a meno che non si giochi la variante Hi-Lo), attenzione all’utilizzo delle carte basse preflop. Il gioco nut su cui si dovrebbe basare l’Omaha suggerisce, il più delle volte, l’esclusione di queste carte.
Quali sono le graduatorie di punteggio ad Omaha?
Ad Omaha , la graduatoria dei punteggi delle mani è identica a quella del Texas Hold’em. Pertanto si va dalla Scala Reale (combinazione di maggior valore) alla Carta Alta (punteggio minore). Riassumendo, quindi, in ordine decrescente:
- Scala Reale
- Scala colore
- Poker
- Full house
- Colore
- Scala
- Tris
- Doppia Coppia
- Coppia
- Carta Alta