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il 29 Ago 2021

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Johnny Chan, un orientale da record: biografia e cosa fa oggi

Johnny Chan, un orientale da record: biografia e cosa fa oggi

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Quando si parla di “miti del poker”, spesso ci si riferisce a chi, negli anni, ha fatto la storia nel tavolo verde.

E chi può rispondere all’identikit meglio di un due volte campione al Main Event WSOP, nonchè dieci volte braccialettato?

Ovviamente, stiamo parlando di Johnny Chan, giocatore che per lungo tempo è stato il migliore di tutti al Texas Hold’em.

Questa è la sua storia.

Un ristoratore mancato

Johnny Chan nasce a Canton, in Cina, nel 1957, da una famiglia di imprenditori. I suoi genitori, nel 1962, si trasferiscono per lavoro ad Hong Kong, ed in seguito, nel 1968, si dirigono negli Stati Uniti, a Phoenix, Arizona. Ed è qui negli Stati Uniti che iniziano un’attività come ristoratori, che vede una successiva apertura di locale a Houston, in Texas, nel 1973.

Il giovane John, messo fin da piccolo in cucina a dare una mano, inizia a giocare a carte con cuochi e camerieri, che nelle pause gli insegnano questo curioso poker a due carte.

A 16 anni, forse uno degli episodi più curiosi: con i genitori va a Las Vegas per la prima volta nella vita e – ingannando gli impiegati circa la sua età – riesce a sedersi ad un tavolo verde di Hold’em, dove cambia 500$. In poche ore, clamorosamente , arriva a sfiorare quota 20.000$ (che poi perderà nelle ore successive). Episodio curioso, che però avrà un peso sulle sue successive scelte di vita.

All’età di 21 anni, Johnny decide per il grande passo, ovvero quello di abbandonare l’Università di Houston (dove nel frattempo si era iscritto) per diventare professionista di poker.

Lo stile adottato da Johnny è infatti totalmente diverso rispetto a quello dei players USA, probabilmente per l’indole orientale che trasmette sul tavolo: il suo, fin da subito, è un gioco altamente aggressivo, sconosciuto fino a quel momento ai tavoli di Las Vegas.

I primi successi

Nel 1982, a 25 anni, Chan inizia a vincere i primi tornei. In particolare, il successo all’America’s Cup of poker che gli frutta 130 mila dollari lo mette nella condizione di poter contare su un bankroll consistente.

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Anno dopo anno, Chan diventa presenza fissa ai principali tavoli di Sin City, così risulta ovvio il primo successo alle WSOP, ad un torneo Limit Hold’em da 1.000$, nel 1985: sarà il primo braccialetto di una lunga serie.

La doppietta al Main Event

Nel 1987, Chan coglie il successo che lo consegna definitivamente alla storia: quello al Main Event WSOP, che arriva dopo aver avuto la meglio su un field di 152 avversari, e su un tavolo finale che tra gli altri vedeva seduti Howard Lederer e Dan Harrington.

Ma il destino aveva in serbo per Chan qualcosa di speciale: nel 1988, infatti, Chan fa il bis: vince nuovamente il Main Event , battendo in heads-up Erik Seidel con una mano che diventerà leggendaria, come vedremo.

E’ solo la tenacia di Phil Hellmuth, nel 1989, a privare Chan di un clamoroso triplete: il secondo posto al Main, in ogni caso, conferma che “Orient Express” (questo il suo soprannome) entra di diritto nella storia del poker.

L’apparizione al cinema

Oltre ad essere una superstar del poker, Chan entra nell’immaginario collettivo globale quando appare nel celebre film “Rounders”, dove viene esaltata l’ultima mano da lui disputata al Main 1988 con Seidel, e nella finzione cinematografica viene battuto da Mike McDermott ad Atlantic City, consegnandogli comunque una certa notorietà anche al di fuori dei Casinò .

L’ingresso in Hall of Fame

Diventa naturale, nel 2002, il suo ingresso nella Poker Hall of Fame, diventando il primo asiatico-americano a raggiungere questa importante onorificenza. Peraltro, Chan negli anni vince braccialetti WSOP in svariate discipline, come No Limit, Limit, Pot Limit, Seven Card Stud, Pot Limit Omaha e Deuce to Seven Draw, eguagliando le gesta dei soli  Doyle Brunson e Phil Hellmuth (nel tempo, poi, anche Phil Ivey arriverà a vincere vari braccialetti in discipline differenti).

 

Johnny Chan oggi

Al di là del tavolo verde, dove oggi è una presenza costante (in modo particolare ai tavoli cash game High Stakes del Bellagio), Chan gestisce un fast-food al Casinò Stratosphere, e funge da consulente per i Casinò della Strip. Ha inoltre investito in Texas, dove viveva da ragazzo, e lì è divenuto proprietario di una cardroom chiamata Johnny Chan’s 88 Social.

Godendo di un totale di vincite a torneo che vanno oltre gli 8,5 milioni di dollari, vive a Las Vegas con la propria famiglia. In attesa del prossimo record da acciuffare.

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