Le mani degne di analisi, in queste WSOP, non arrivano soltanto dai grandi campioni che disputano tornei molto costosi , bensì anche (e soprattutto) da tornei dal buy-in abbordabile, condotte da giocatori che definiremmo “normali”.

In questo caso, lo spunto ci arriva dall’Evento #4, quel torneo denominato “Reunion” che – per via dell’abbordabile buy–in di 500$, ha attirato qualcosa come 2.648 partecipanti.

In questo caso, andremo ad analizzare una mano disputata dalla giocatrice Ashley Sleeth, al Day 1c.

Big blind special?

Siamo al day 1 di questo lunghissimo evento WSOP, e per effetto della struttura piuttosto “turbo“, cioè con bui da 30 minuti, l’azione risulta essere abbastanza viva.

Ashley Sleeth, in questo caso, gestisce uno stack di circa 70.000 chips e si trova sul big blind, a bui 800/1.600 con big blind ante di 1.600. Possiede quindi poco più di 40 bui.

In questa mano, il giocatore UTG fa call (suo stack 80.000), foldano tutti sino allo small blind, che completa (suo stack 50.000), e Sleeth spilla sul grande buio 7 5, con cui decide di bussare.

Si va al flop per tre:

4 3 2

Lo small blind, definito piuttosto “chiuso” sino a quel momento, esce puntando 3.000 . Con un progetto clamoroso di scala bilaterale, colore più due overcard , Sleeth pensa un attimo il da farsi e si limita al call. Il giocatore UTG, che in precedenza aveva limpato, si prende parecchi secondi prima di rilanciare a 20.000 . L’UTG viene definito come il classico giocatore “amatoriale”, e viene il sospetto che tra le tante mani a disposizione, possa aver limpato preflop con Assi o Kappa.

Lo small blind folda, e la parola torna ad Ashley, che ora si trova con una scelta da fare. Del resto, il suo combodraw è troppo invitante per passare. Infatti, sceglie di andare in all-in per 64.000 ulteriori.

Il giocatore UTG snappa, e allo showdown mostra 2 2 , per un set floppato.

Ci sono ancora molte possibilità (siamo in una situazione di 60/40 in favore dell’UTG), tuttavia turn 8 e river 8 non cambiano la situazione e la Sleeth è fuori dal torneo.

La Sleeth stessa, nella sua analisi, si colpevolizza, dal momento che secondo lei le cose sarebbero potute andare diversamente se, dopo la bet dello small blind, avesse lei rilanciato. A quel punto, probabilmente, il giocatore UTG avrebbe 4bettato e, date le circostanze, avrebbe avuto forse margine di foldare una volta che le fosse tornata la parola.

Voi cosa ne dite? Rilanciare per primi sulla bet di 3.000 avrebbe sortito l’effetto di “paracadute” per poi far foldare sereni in seguito? O comunque si sarebbe andati sino in fondo in ogni caso, a mò di cooler?

Photo Courtesy of Pokernews

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