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Secondo Darren Elias i braccialetti WSOP hanno perso prestigio
Più di nove milioni vinti in tornei live, otto in quelli online con anche due sigilli WCOOP e un SuperMillion$, record-man di titoli WPT: nella bacheca dello statunitense Darren Elias oggi manca solamente un braccialetto delle World Series Of Poker.
Dopo il titolo vinto da Jason Koon nella ultima edizione, il giocatore originario del New Jersey è rimasto tra i pochi top player che non hanno ancora un titolo World Series Of Poker in bacheca, assieme a Steve O’Dwyer e al nostro Mustapha Kanit.
Il 35enne non se ne fa però un cruccio particolare anche perché è convinto che oggi il loro prestigio sia diminuito rispetto a qualche anno fa.
Un approccio particolare al titolo
In una lunga intervista al portale PocketFives l’ambasciatore partypoker ha spiegato il suo punto di vista:
“Mi piacerebbe vincere un braccialetto ma direi che oggi hanno meno significato di un tempo. Dipende dalla semplicità con cui li danno oggi, con gli eventi online e questi Flip e Go. Puoi giocare un evento online da 200$ di buy-in con 50 iscritti e vincere un braccialetto WSOP: è come avergli tolto un po’ di prestigio. Ma di sicuro ogni anno, quando vado alle World Series, provo a fare tavoli finali e provo a vincere. Non gioco l’intero schedule WSOP , mi tengo alla larga dai tornei low buy-in che ti fanno stare seduto dieci ore tutti i giorni. Di solito non li gioco e mi concentro sui tornei da più di cinquemila dollari di buy-in.
Gioco Deuce-Seven, questi eventi hanno un field più contenuto, anche con meno di cento giocatori, e mi schiero nel tentativo di vincere un braccialetto. Significherebbe qualcosa per me vincere uno di questi eventi, il 10K Championship Deuce-to-Seven no limit, qualcosa del genere, penso che questi eventi abbiano ancora un po’ di prestigio e quando li gioco li provo a vincere.”
L’addio al Rio in questo senso è un fatto positivo per Elias:
“Sarò alle prossime WSOP anche se non so bene cosa aspettarmi. Non ho aspettative molto alte. Sono tipo felice di salutare il Rio e cancellare tutti i miei ricordi delle World Series in cui non ho fatto niente di eccezionale. Magari avrò un po’ di magia al Ballys o come si chiamerà il posto quando ci saranno le World Series. E’ cool che siano sulla Strip. Non so cosa aspettarmi ma ci sarò e giocherò”.
Come si sceglie un High-Roller
Oltre a spiegare come sceglie i tornei WSOP da giocare, Elias spiega anche quali sono i fattori in base a cui seleziona i tornei High Roller:
“Quando scelgo gli eventi da giocare live mi concentro sui più grandi, quelli dal prizepool più alto e con tanti partecipanti. Non mi interessa molto fare viaggi internazionali per giocare tornei da 100k o 250k con un field molto ristretto. Voglio dire, in passato l’ho fatto, ma per me oggi la cosa che ha più valore è il mio tempo. Specialmente adesso che ho una famiglia mi piace scegliere bene gli eventi a cui voglio andare. Probabilmente gioco da cinque a dieci eventi superiori a 25k ogni anno e ovviamente si devono giocare in un modo diverso di un Main Event del WPT.”
La preparazione per gli eventi più tosti
Elias spiega come cambia il suo approccio tra un torneo low buy-in e un high roller:
“Quando so che dovrò giocare un torneo tosto da 100k di solito faccio una preparazione perché in eventi come questi devi essere più a tono perché stai giocando contro avversari del livello più alto, alcuni dei migliori del mondo. Nei Main Event del WPT non è sempre vero. Agli stake più bassi, quando giochi tornei fino a cinquemila euro, puoi cavartela anche senza studiare, se hai un buon istinto, ed essere comunque vincente. Ma se giochi negli eventi più grandi contro giocatori di elite hai davvero bisogno di metterti a studiare o ti ritroverai a dover scegliere a caso, che non è il modo per vincere”
Photo credits: PokerNews