partypoker Triton Million : Andrew Pantling ed un thin value vincente

Sentiamo spesso parlare di un concetto, nel poker ad alti livelli, chiamato “Thin value”: difficile da tradurre in italiano, ma grossomodo potrebbe essere “quella mini-puntata per valore al river dettata da un ragionamento piuttosto elaborato”.

Spesso, infatti, con una mano di valore marginale molte volte verrebbe da limitarsi al call sulle puntate avversarie, per non incorrere in rilanci successivi che ci metterebbero in difficoltà. Ma molte volte è proprio il “Thin value” che non solo aumenta il proprio stack, ma anche dà al tavolo un’immagine di grande autorità.

Un po’ come successo in occasione del Triton Million for Charity  dell’estate 2019, evento di beneficenza targato partypoker .

Un rilancio inusuale

Siamo a Londra, è il 3 agosto 2019. E’ in corso il torneo Triton Million for Charity partypoker, evento dall’iscrizione di 1 milione di sterline che vede una cospicua fetta del prizepool destinata a della beneficenza.

Il field, inizialmente ci 54 partecipanti, è composto per lo più da gambler e businessman asiatici oltre che a top pro mondiali. In questa mano, i players left sono ancora 40, ben lontani dai premi. I bui infatti sono 2.500/5.000 con bb ante 5.000, e dal bottone il canadese Andrew Pantling apre a 12.000 con uno stack di 1,4 milioni con il suo Q J. Chiama solo lo small blind, dove siede l’asiatico Hing Yang Chow , che con uno stack di 610.000 e la sua mano A 10 opta per il call.

Flop per due:

4 9 9

Hing fa check, Pantling va in c-bet per 20.000, call.

Turn:

Q

Doppio check.

River:

10

Hing esce puntando per valore, 20.000 . Pantling ci pensa su e rilancia a 50.000. Hing chiama e perde.

Diciamocelo: molti di noi, al river, con una mano come Q J avrebbero fatto solo call alla puntata dello small blind. Questo rilancio (peraltro sottolineato da Daniel Negreanu, che all’epoca era al commento) dimostra grandissima sensibilità e lettura della mano avversaria, dal momento che Pantling è sicuro di avere la mano migliore ed è sicuro che il valore medio di Hing lo porterà a pagare.

In questo caso, Hing – per limitare le perdite- avrebbe dovuto rinunciare a puntare, e magari chiamare la puntata avversaria dopo il suo check.

La domanda che ci dovremmo fare, nei panni dell’orientale, è : “il mio avversario rilancia mai in bluff? Può essere mai buono il mio 10 in questo spot?”

In effetti, no: ecco un perfetto esempio di thin-value.