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La lezione sul poker di Charlie Carrel alla Warwick University
Sappiamo che in Italia il poker è (sbrigativamente) relegato nella sfera dell’azzardo al fianco dei classici giochi da casinò e di altri giochi più appartenenti alla tradizione popolare dello Stivale come il Lotto.
Nel mondo anglofono invece il poker è considerato uno skill game che sta alla base della moderna economia capitalista ed è dunque materia degna di essere insegnata non solo alle scuole superiori ma anche nelle università.
In passato abbiamo visto come il rinomato Massachussets Institute Of Technology ha organizzato un ciclo di lezioni sul poker per gli studenti di economia.
I giorni scorsi, da questa parte dell’Oceano, a salire in cattedra è stato Charlie Carrel: con un completo piuttosto insolito per lui, il ‘grinder-freak’ ha dato una lezione di poker alla Warwick University di Coventry.
La propensione al rischio
Per rompere il ghiaccio Charlie ha chiesto agli studenti quale sia la loro propensione nei confronti del rischio.
“Vi insegnerò come avere successo a poker – dice Carrel all’aula – anche se l’idea di una carriera a poker vi viene in mente una volta ogni tanto, e sembra come un sogno che non può essere realizzato perché si trova al di fuori del reame delle cose considerate come possibili dalle persone. Così è stato anche per me. Prima che venissi a questa università a studiare per tipo 11 settimane. Mi dissi solo hey prendo un anno della mia vita per vedere come posso riuscire come professional poker player. Se non dovessi riuscire tornerò alla università”.
Le domande fondamentali
Nella ora e mezza di lezione Carrel ha invitato i suoi alunni a porsi delle domande e a dettagliare le risposte con un approccio che potremmo definire ‘new age’.
Più che spiegare le basi teoriche del gioco, il professionista britannico si è concentrato sul mindset. Ecco le domande fondamentali presentate da Carrel:
Perché vuoi avere successo?
Impara a capire le tue intenzioni e i tuoi desideri.
Che relazione hai coi soldi?
Impara l’importanza e la mancanza di importanza dei soldi.
Sai cosa è il pensiero?
Impara a capire i limiti della tua razionalità.
Che relazione hai col tuo corpo?
Impara a mangiare, dormire e fare esercizi.
Come ti definisci da un punto di vista spirituale?
Impara l’importanza della comprensione.
Sei piantato nella realtà?
Impara a valutare i tuoi talenti e il tuo potenziale in modo accurato.
Il tuo processo di pensiero ha una struttura concisa quando c’è bisogno?
Impara a pensare.
Quanto accuratamente scegli le tue cerchie sociali?
Impara a coltivare le amicizie.
Fai tue opinioni che non sono basate sulla realtà?
Impara a riconoscere la delusione.
Hai mai imparato a respirare nel modo giusto?
Impara l’importanza della meditazione.
Sei mai ossessionato dai risultati a breve termine?
Impara l’importanza di pensare sul lungo termine.
Quanto conosci bene le tue inclinazioni emotive?
Impara l’importanza di capire le tue emozioni.
Quanto spesso la tua attenzione va alla deriva?
Impara l’importanza di stare sempre attento.
Fai quello che fai perchè lo ami o perchè pensi che dovresti farlo?
Impara a seguire la gioia.
Come ti comporti quando sei spaventato?
Impara a superare la paura.
Le domande della classe
Con il carisma che abbiamo conosciuto al tavolo verde, e che oggi lo rende uno dei pokeristi più apprezzati su YouTube, Charlie ha letteralmente catturato la platea.
Si capisce anche dal numero di domande che gli studenti gli hanno rivolto, che hanno prolungato la sua permanenza alla Warwick University di quasi una ora.
Nella prima uno studente gli ha chiesto della “persona più autentica del mondo del poker”.
Senza esitare Charlie ha risposto subito l’amico fraterno Ben Heath. “Non prendo a modello i giocatori high roller, ovviamente prima di intraprendere la carriera professionistica avevo i miei miti, tipo Phil Ivey, ma ci sono più possibilità che io possa imparare qualcosa da uno dei miei studenti piuttosto che da giocatori di poker”.
E forse per chiarire meglio il suo approccio assolutamente non convenzionale, Charlie si è seduto a terra con le gambe incrociate e ci è rimasto per tutto il tempo che restava.
Alla fine gli studenti hanno fatto risuonare in sala un fragoroso applauso.
“Ero davvero nervoso prima dell’inizio della lezione, vi ringrazio per le energie positive che mi avete mandato – ha detto Charlie a mo’ di commiato.