Friday, Nov. 22, 2024

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il 30 Dic 2021

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Intervista al Player of the Year italiano 2021 Andrea Ricci

Intervista al Player of the Year italiano 2021 Andrea Ricci

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Il 2021 dei tornei live italiani si chiude con Andrea Ricci vincitore.

Grazie alle vittorie dell’IPO San Marino e del Main Event WSOPC Rozvadov, sommate a tredici in the money raggiunti in mezza Europa, il 30enne di Pesaro è il Player Of The Year italiano.

Nella classifica nazionale stilata dal Global Poker Index Ricci ha avuto la meglio su Raffaele ‘RAFFIBIZA’ Sorrentino e Claudio Di Giacomo. Ecco la nostra chiacchierata con Andrea subito dopo l’ufficializzazione della vittoria.

 

Se all’inizio dell’anno ti avessero detto che avresti vinto IPO e Main WSOPC e finito il 2021 al numero uno delle varie classifiche live italiane come avresti reagito?

Anche se è un riconoscimento solo simbolico ovviamente il POY è una grande soddisfazione. Per quanto riguarda le vittorie credo che hanno solamente tardato ad arrivare. In passato ho giocato tornei in cui sono arrivato a tanto così dal grande traguardo, prendi anche l’IPO Sanremo vinto da Scermino, in cui l’ho lanciato io 30 left… Poi certo, i tornei in cui sono arrivate le vittorie sono alquanto prestigiosi, uno è il più grande italiano, il Main Event Circuit è ancora più prestigioso perché l’ho vinto all’estero e imporsi fuori vuol dire tanto. Non è stato un episodio sporadico e isolato ma il coronamento di un anno da sogno. Sento che arriveranno altri risultati in futuro, da questo punto di vista spero che questo 2021 sia stato un trampolino di lancio.

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Se dovessi scegliere il momento più bello di questa tua fantastica annata, quello che ha dato la svolta, quale sarebbe e perché?

Sicuramente il momento clou è stato l’IPO, anche perché venivo da un momento alquanto pensieroso, era un periodo un po’ strano, da lì è ripartito tutto. A San Marino ho anche avuto la fortuna di conoscere nuove persone che mi hanno dato più sicurezza nei miei mezzi. Penso ad esempio a un cinese miliardario che gioca per hobby e mi ha aperto gli occhi sotto alcuni aspetti del gioco.

In che percentuale credi che la tua annata sia dipesa dalla fortuna e in che percentuale dalla abilità? Rispetto a un anno fa in cosa ti senti diverso come giocatore?

In percentuale direi che la fortuna ha inciso sicuramente un 5% in meglio rispetto alle annate precedenti, ma secondo me è stato solo un piccolo premio. Come giocatore mi sento migliorato tanto sotto molteplici aspetti, dallo stare al tavolo alla lettura dei tell, a quelli che do io al trash talking. Diciamo che ho una specie di sicurezza maggiore nei miei mezzi. Ciò ti fa sentire più sicuro anche quando fai un bluff e a volte ti fa sentire la possibilità di osare di più. Saper stare al tavolo a 360°, l’impostazione al tavolo era la cosa che mi era mancata nella annate precedenti. Quando hai la possibilità di giocare le fasi calde dei tornei contro i più forti giocatori del palcoscenico live hai la possibilità di maturare.

Adesso che hai vinto POY e GPI Italia quali sono i tuoi obiettivi pokeristici?

Aver vinto il Player of the Year per me è il coronamento di quanto fatto finora con il poker. E’ un riconoscimento che può non sembrare meritocratico ma io non lo vedo così. Non è remunerato quindi è una sorta di cosa di cui potersi vantare, ho vinto anche la classifica GPI che fa lo stesso piacere. Quest’anno è capitato che andando fuori qualcuno mi riconoscesse ed è una cosa che fa sempre piacere. Poi ovviamente rimpinguare le casse è il motivo principale che mi porta a giocare, oltre all’aspetto ludico perché il divertimento ci deve essere sempre alla base. Il mio obiettivo è migliorare sempre. Arrivati a questo punto miro sempre un po’ al livello successivo e farò di tutto per arrivarci. Preferisco non sbilanciarmi ma sarebbe bello vincere tornei dal buy-in più alto e con un field sempre più difficile. Voglio avere la possibilità di migliorarmi contro determinati giocatori e diventare un regular dei tornei high roller. Spero di poterne giocare altri, ci sono persone interessate a comprarmi quote e ciò mi fa sentire ancora più propenso verso quei livelli. La mia prossima trasferta, adesso che l’IPO è stato cancellato, credo che sarà a Rozvadov o forse a Cipro, ancora sono indeciso.

Con chi senti di condividere questo successo?

In primis con la mia famiglia, i miei genitori e i miei zii che mi seguono e mi supportano. E i nonni, che a volte anche a causa della età stanno in pensiero e non capiscono bene cosa faccio, ma mi vogliono bene e sono fonte di stimolo sotto ogni punto di vista. Poi tutti gli amici che si fanno sentire e che mi sono stati vicino: a volte noi giocatori siamo spesso assenti, sia mentalmente che fisicamente, ci vuole tanta pazienza anche da parte degli amici. Infine ho un pensiero per tutti quei giocatori che quest’anno non sono stati fortunati: spero che l’anno prossimo potranno godere di una annata migliore sotto questo punto di vista.

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