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Il call che ha illuso Phil Ivey nel testa a testa per l’11° bracciale WSOP
Nel testa a testa conclusivo del 100K High Roller WSOP c’è stato un momento in cui Phil Ivey ha preso in mano l’inerzia dell’incontro.
A quel punto l’undicesimo braccialetto in carriera sembrava ormai solo una formalità per ‘The King’.
Dopo il dislivello iniziale, nell’heads-up gli stack si erano appaiati quando il dieci volte braccialettato ha trovato questo call vincente che lo ha portato in chiaro vantaggio di chips.
Ma si sa che nel poker non si può mai dire che è la fine finché non si vedono scorrere i titoli di coda. Da quel momento in poi Phil ha visto le chips andare ripetutamente all’avversario. Nonostante la debacle, il lettone Ponakovs ha rimontato e poi è arrivato al titolo.
La mano
Blinds 150k/300k con bb ante. Ponakovs ha 18.325.000 di stack, Ivey 18.875.000.
Quest’ultimo apre 700k da bottone con Q9, Ponakovs difende il grande buio con A4.
Flop 692 Ponakovs check, Ivey prosegue 500k, Ponakovs raise 1.6M, Ivey chiama.
Turn 7 doppio check.
River 2 Ponakovs bet 2.75M, dopo un minuto di pensieri Ivey chiama e incassa.
Quando la matematica non mente
La mano è caratterizzata dal raise al flop con aria completa di Ponakovs. Evidentemente il lettone vuole confondere le acque sfruttando i progetti materializzati dalle prime tre carte comuni.
Al turn arriva subito la cuori che chiude eventuali draw di colore e. dopo il check di Ponakovs, Ivey decide di checkare dietro per pot controllare.
Al river dopo la bet di Ponakovs in mezzo al piatto ci sono 7,65 milioni di chips. Per pot odds, il punto di break-even del call di Phil Ivey è del 26%. In pratica deve essere buono poco più di una volta su quattro affinché il suo call sia a valore atteso positivo.
Con top pair in heads-up, con la porzione di bluff sicuramente contenuta dal range avversario, evidentemente è un call che non si può lasciar sfuggire.
Immagine di copertina: screenshot diretta streaming by PokerGo