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I 19 minuti in the tank di Adrian Attenborough alla prima mano del testa a testa del Main Event WSOP
In 20 minuti si possono fare diverse cose. Percorrere 43,3 chilometri andando in autostrada al limite di velocità, fare una lavatrice in modalità veloce, preparare e bere cinque caffè…
Alla primissima mano del testa a testa finale del Main Event WSOP, dopo aver legato la coppia più bassa del board, Adrian Attenborough ha impiegato 19 minuti di orologio per decidere che sì, forse era meglio non suicidarsi subito, almeno aspettare un altro po’ prima di vedere i quattro milioni dello scalino di premio e il braccialetto andare a Jorstad.
La tankata infinita a un certo punto ha rasentato il grottesco, con lo stesso Attenborough visibilmente imbarazzato. Ma le reazioni non sono mancate.
La mano
Attenborough ha appena eliminato l’argentino Duek in terza posizione. Dopo la pausa di rito per attrezzare la scenografia televisiva coi soldi e il braccialetto sul tavolo, il testa a testa inizia con Jorstad in vantaggio con 284,5 milioni di chips contro 235,8 milioni dell’australiano.
Il norvegese apre 7,5M con KQ. Attenborough tribetta 26M con J4. Jorstad flatta e su flop KT8 chiama la cbet di 16M di Attenborough.
Al turn 4 il copione non cambia, l’australiano ‘sbarella’ 58M e Jorstad chiama. Sul river 8 Attenborough checka e riceve l’all-in di Jorstad che segna l’inizio della tankata infinita.
Una agonia
Da quello che dicono, i commentatori della diretta streaming contemplano solo il fold. Prima che capiscano che Attenborough sta seriamente pensando al call passa un po’ di tempo.
I minuti intanto scorrono e i social si scatenano accompagnando in real time la decisione di Attenborough. Lo stesso australiano a un certo punto inizia a manifestare segni evidenti di imbarazzo. E’ chiaro che è davvero tentato di chiamare ma la paura di bruciare 4 milioni giustamente lo frena. Twitter impazza. Ecco alcuni cinguettii.
Joseph Cheong: “Posso chiamare il clock ai giocatori via Twitter?”
Doug Polk: “Dove è il floor? Se questa mano va avanti ancora un po’ supera il delay dello streaming”.
Phil Galfond: “A questo punto io avrei già chiamato e sarei in macchina a guidare verso casa”.
Erick Lindgren: “Il poker nel 2022. Mi collego alla prima mano dell’heads-up del Main Event. Guardo un minuto, poi viene il vicino e mi aiuta a spostare un letto sulla strada per un’altra casa. Rientro e la mano non è ancora finita…”
Kahle Burns ha invece spezzato una lancia in favore di Attenborough sottolineando come fino a quel momento fosse stato il giocatore più veloce del tavolo finale nella presa di decisioni.
Il video della tankata
Se avete una mezz’ora libera potete rivedere tutta la mano in questione nel riquadro sotto. Per arrivare all’all-in river di Jorstad, i due giocatori hanno impiegato 10 minuti.
L’ultima mano è simile
Il testa a testa è poi finito in una situazione di gioco molto simile – ben al di là del fatto che Attenborough avesse le stesse carte (J-4) dello spot di esordio del testa a testa in cui ha tankato 20 minuti.
L’australiano si trova infatti a decidere se bluffcatchare al river sull’all-in avversario, ma stavolta la linea estremamente aggressiva è di Jorstad.
In limpato pre, su flop 422, Attenborough check-raisa fino a 14M la bet 4M di Jorstad, che va ancora sopra fino a 32M. L’australiano chiama.
Sul turn 8 Attenborough check-chiama 62M, al river Q il pot è di 200 milioni e Jorstad pusha 131M.
L’australiano stavolta resta in the tank ‘appena’ 8 minuti’ Poi decide di chiamare con la sua doppia coppia di 4 e 8, per disperarsi quando Jorstad gira Q2 per il full.