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il 19 Lug 2022

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Doug Polk molla CoinFlex e spara contro Hellmuth: Indossa ancora il cappello del suo sponsor

Doug Polk molla CoinFlex e spara contro Hellmuth: Indossa ancora il cappello del suo sponsor

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Il binomio tra poker e criptovalute continua a far discutere. In questo caso sono due pezzi da novanta come Doug Polk e Phil Hellmuth a ritrovarsi invischiati in unflame non proprio piacevole… Tutta colpa della storia di CoinFlex, piattaforma fondata nel 2019 che lo scorso anno aveva arruolato Polk tra le sue fila.

Il prestigioso rapporto, però, è durato poco. Polk ha recentemente rassegnato le dimissioni dalla sua posizione di ambasciatore principale di CoinFlex a seguito di spiacevoli casi di prelievi sospesi.

Il famoso podcast di Polk è stato sponsorizzato dal sito nei mesi scorsi e sembrava che Polk puntasse seriamente su CoinFlex. Tutto stava andando bene fino a quando non è arrivata la notizia dei prelievi, apparentemente a seguito del mancato pagamento di un debito che ha lasciato l’azienda a corto di capitale. CoinFlex detiene circa $145 milioni di valore e ora sta cercando $84 milioni da un singolo investitore.

Polk ha quindi dichiarato: “Recentemente CoinFlex ha sospeso i prelievi a causa di ‘condizioni di mercato estreme’. Questa è, a mio avviso, un’azione non accettabile. Spero che CoinFlex possa trovare un modo per ottenere i soldi e rimborsare le persone. Ma che lo facciano o meno, voglio chiedere scusa agli spettatori di questo canale che sono stati danneggiati delle azioni intraprese da CoinFlex“.

 

 

Dopo la notizia delle dimissioni, Polk è diventato chiaramente un bersaglio sui social media. Inutile specificare che se ne parla pure sul forum 2+2. Molti si sono divertiti a sparare contro i fan delle criptovalute. Polk ha risposto dicendo che tutto è stato fatto in buona fede da parte sua: “Le persone vengono da me come se fosse colpa mia. Io ho fatto sempre tutto correttamente“.

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E in tutto ciò perché chiamiamo in causa Phil Hellmuth? Beh, perché il recordman di braccialetti WSOP è sponsorizzato da Bitcoin Latinum, un’altra società di criptovalute che non ha passato dei bei momenti. Polk lo sottolinea e fa notare che Hellmuth va ancora in giro per Las Vegas con il cappello dello sponsor. Hellmuth ovviamente non ha accettato questo. La risposta non è tardata su Twitter:

 

 

Traduciamo le parole di Phil: “Hai fatto un errore, Doug. Provi a paragonare il nostro coinvolgimento nei due progetti? Hai 100 volte più colpe di me. Io non ho mai detto a nessuno di comprare cripto, mai. Io credo nel mio sponsor, ma so che stiamo parlando di un settore rischioso“.

Polk non ha mollato, sostenendo che le aziende che usano Bitcoin o Ethereum nel loro nome hanno spesso delle zone d’ombra, diciamo così. Una frase lascia basiti: “Te l’ho detto personalmente prima, ma lo dirò anche qui. Ogni volta che viene visualizzata una moneta che utilizza Bitcoin o Ethereum nel nome. È una truffa. L’intera comunità lo sa“.

Un anno fa, Phil Hellmuth ha iniziato a indossare il cappellino Bitcoin Latinum durante i tornei di poker. Poi è arrivata una citazione in giudizio per frode e appropriazione indebita di fondi. Non una bella cosa per il personaggio pubblico di Hellmuth che comunque ha continuato a indossare il cappellino marchiato anche alle WSOP 2022. Sono arrivati per lui otto ITM e un braccialetto sfiorato. Chiudiamo con questo dato il nostro articolo, giusto per tornare al poker giocato e abbandonare le polemiche.

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