Approfittare del tilt dei nostri avversari: come e perché

Una delle più dannose situazioni che un giocatore di poker, che sia esso alle prime armi, oppure che navighi le riottose onde del giochino da molto tempo, possa attraversare, è quella del tilt. 

Il tilt è uno stato d’animo causato da una miriade di fattori e di aspetti che non possiamo controllare e che ci porta a commettere degli errori al tavolo per via della nostra frustrazione e conseguente incapacità di assorbire la sorgente da cui questo malessere è scaturito.

Il tilt da microstake

Ammettiamolo, lo small stakes poker – o “i micro” come li chiamiamo online – sono un po’ una giungla.

Ci sono così tanti cattivi giocatori, giocatori pazzi e giocatori in tilt, che a volte non hai idea di cosa faranno durante la mano e i loro range non sono spesso chiari, tutt’altro.

Questo è uno dei motivi per cui è possibile battere queste partite con una percentuale di vincita piuttosto alta. Il problema è che la varianza è dietro l’angolo e anche se il modo più consigliato per affrontare queste partite, è quello di giocare ABC, praticamente sempre per valore, visto che saranno loro a sbagliare con più frequenza, il periodo di run infernale può coglierci in qualsiasi momento. 

E sarà proprio in quel momento che dovremo dimostrare a noi stessi di saperci difendere dai nostri stessi mostri.

Indubbiamente affronterai più bad beat che in qualsiasi altra posta in gioco quando ti troverai contro una concorrenza come questa risma, perché non foldano nulla (o almeno è così che sembra a volte).

Dovrai anche affrontare frequentemente tutta la tipica varietà di cooler e simili. Per i nuovi giocatori di poker, questo, spesso, può rivelarsi troppo per loro, specialmente se hanno subito un downswing prolungato in cui le cose vanno male per giorni o settimane. Ma chiudendo il discorso, una delle chiavi più importanti per il tuo successo agli stakes più bassi è semplicemente essere in grado di mantenere la calma quando le cose inevitabilmente vanno male per un po’.

Come accorgersi se un avversario è in tilt

A questo punto occorre fare una netta distinzione tra il poker live e il poker online, alla luce della quale le dinamiche che palesano il tilt partono da due basi decisamente differenti. 

Quando si viene investiti dal tilt in un contesto live, in cui il proprio stato d’animo è ben visibile a tutti, non è difficile catturare i segni di debolezza e, più in generale, di nervosismo, che un giocatore manifesta, in modo più o meno palese, dopo una mano sfortunata, o un cooler a sfavore.

Racchiusi tra le quattro mura delle nostre case, invece, i nostri stati d’animo non vengono colti dai nostri avversari, se non attraverso le nostre azioni successive in game.

In merito alle due macro categorie appena descritte, quindi, in entrambi i casi dobbiamo provare a comportarci come se nulla fosse accaduto e provare a continuare a giocare il nostro miglior poker.

Certo, non sarà facile, ma in un gioco in cui la meritocrazia è messa spesso in discussione, in virtù di un modo di giocare esageratamente spregiudicato dei players meno forti, l’allenamento a queste situazioni diventa di vitale importanza.

Ma se è vero come è vero che si parte tutti con lo stesso numero di chips e nessuno detiene un vantaggio in termini di patrimonio iniziale ad un torneo, anche i nostri avversari possono attraversare un momento di tilt del quale noi dobbiamo approfittare.

Ma in che modo?

Il tilt come via di fallimento

Il giocatore in tilt, questo vale soprattutto nel cash game, ma è buona regola tenere le antenne ben dritte anche se ci riferiamo agli MTT, è propenso a perdere tutto, o in parte, il proprio stack rimasto dopo la famosa “sorgente” di cui abbiamo parlato in precedenza, una bad beat, una scaramuccia o una polemica con un avversario, un cooler a sfavore. 

Se lo stato d’animo viene fortemente alterato da uno dei tre episodi appena descritti, il giocatore in preda al tilt attraverserà un momento di estrema confusione che lo porterà a perdere, potenzialmente, ancora una ulteriore grossa percentuale del proprio stack, ma allora perché non dobbiamo essere noi a presentarci col cappello in mano per raccogliere i suoi gettoni che probabilmente perderà molto presto?

Difficilmente si alzeranno dal tavolo, non conoscendo la pratica dello “Stop-Loss”, una sorta di limite che un buon giocatore si pone se la serata non sta andando nel migliore dei modi, o, anche, come ci si era prospettati prima di uscire da casa. Il mirino sarà quindi puntato verso questi giocatori, che, visibilmente contrariati, torneranno ad alzarsi dalla propria sedia per acquistare nuove chips.

Il consiglio più giusto per affrontare questi giocatori, è quello di adattarsi al gioco che hanno dimostrato di voler esprimere prima e dopo l’episodio che ne ha scatenato il tilt.

Con ogni probabilità, in virtù della loro esigenza di voler recuperare ciò che hanno perso, saranno inclini a voler aprire il proprio range e noi dovremmo essere capaci, in quella occasione, a fargli pagare con pesantezza eventuali mani che giocheremo contro di lui, visto che sarà nostro compito affrontarli con un range che crusha quello con il quale si presenteranno allo showdown.

Più mani continueranno a perdere e più, con ogni probabilità, si allargherà il loro range, fino a presentarsi con mani completamente trash che faranno semplicemente il nostro gioco. Di conseguenza, a quel punto, anche il nostro range di opposizione al loro gioco, si potrà allargare all’occorrenza, ma dovremo essere perspicaci per capire se durante il corso della mano siamo avanti o meno.

Eticamente, invece, vi è il discorso del rispetto al tavolo. Prendere in giro o comunque irritare un giocatore tiltato, potrebbe essere pericoloso alla luce di un suo abbandono. E noi vogliamo che egli rimanga al tavolo, non che se ne vada.