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I rimorsi di Mustapha Kanit per la mano che lo ha estromesso dal Main Event PCA
Sappiamo che il poker, nostro malgrado, è un po’ anche il gioco dei cooler, ossia di quelle mani così forti da non poter essere foldate, che allo showdown si trovano a soccombere a mani ancora più forti.
Di cooler avevamo parlato approfondendo la mano della eliminazione di Mustapha Kanit dal Main Event PokerStars Caribbean Adventure vinto dal portoghese Dattani.
Ma quello che per un semplice cronista di poker è un cooler, può essere inquadrato diversamente da un poker pro.
Nel suo blog personale, Musta non ha tirato in ballo ‘cooler’ di sorta parlando della mano che lo ha estromesso dal Main Event PCA, chiarendo che avrebbe potuto prendere decisioni diverse, in particolare su una strada…
Il feeling di Musta con la PokerStars Caribbean Adventure
L’azzurro introduce il racconto rivelando di avere un feeling tutto particolare con il circuito organizzato da PokerStars ai Caraibi.
“La prima volta che ho giocato il Main Event PCA avevo 19 anni. Riuscii a qualificarmi tramite satelliti online per quattro anni di fila ma ho dovuto aspettare fino al 2014 per arrivare al primo acuto: il quarto posto in un $25.000 High Roller. È stato un risultato speciale sotto più di un aspetto: mi ha dato una vera spinta di fiducia in me stesso e la certezza di avere edge in tornei di questo tipo.”
Per Musta quel risultato fu una vera e propria ‘sliding door’:
“Fu un vero punto di svolta nella mia carriera. Tra l’altro in questo torneo incontrai João (Vieira, oggi suo compagno di team, ndr) che a sua volta stava giocando il primo tavolo finale in carriera in un torneo da 25K (arrivò ottavo). Solo bei ricordi!”
La mano che uccide
Musta racconta poi la mano che lo ha estromesso dal torneo:
“Quest’anno ho iniziato direttamente con il $10,000 Main Event. Avevo un buon stack, ma ho perso un pot da chipleader a 60 left su una dinamica un po’ strana, su cui probabilmente avrei potuto prendere decisioni diverse. Lo spot è abbastanza complesso. Siamo in guerra di bui. Michael Rocco, un giocatore molto aggressivo, rilancia 5bb da small blind e io decido di difendere da grande buio A-T con l’asso di fiori.
Flop: Q-J-6 con due fiori: checkiamo entrambi.
Turn: 5, lui overbetta e io chiamo.
River: K fiori, lui va all-in e io decido di chiamare di nuovo con scala. Lui ha QT a fiori per il colore second nuts.”
I rimpianti di Musta
Musta commenta la mano in modo laconico:
“Come ho detto, è uno spot molto complicato. Possiamo considerare il fold al turn, mentre al river la mia mano è troppo forte per prendere in considerazione il fold. Soprattutto dal momento che il mio avversario non ha il nut perché ho io l’asso di fiori. Come potete immaginare il mio non è stato uno snap call, ma ho trovato solo due combinazioni di Q-x a fiori che potevano essere giocate in quel modo da Rocco: Q-T e Q-9.
E ancora, non so quanto al turn overbetti con queste combinazioni visto che non hanno bisogno di molta protezione e spesso hanno valore contro il mio range di check al flop… Ad ogni modo, questi sono gli spot che mi fanno sempre riflettere molto”.