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Cosa ha pensato Enrico Camosci nella rocambolesca mano del terzo posto al 25K HR EPT Montecarlo
Nella recente spedizione italiana all’EPT Montecarlo by PokerStars la moneta più grande è andata a Enrico Camosci.
Il grinder bolognese da anni residente a Malta ha strappato un sontuoso terzo posto da 477k al 25k High Roller vinto da Mikita Badziakouski.
Proprio contro il bielorusso l’azzurro ha trovato l’eliminazione in una mano con aspetti rocamboleschi. Camosci ha spiegato come ha pensato nello spot per lui fatale in una video-intervista all’inviato di AssoPoker Davide De Luca che trovate in fondo alla pagina.
Un terzo posto da incorniciare
Per iniziare Enrico spiega di essere più che soddisfatto del terzo posto, sia per l’andamento del suo torneo sia per il livello assoluto degli avversari al tavolo finale:
“Essere soddisfatti o meno di un terzo posto dipende dalla situazione. A un certo punto del tavolo finale mi sono trovato corto herocallando uno spot che è andato male, poi sono risalito ma in questo caso, soprattutto per come ero messo, sono felicissimo di aver fatto terzo. Sicuramente questo è stato uno dei tavoli finali più tosti che abbia mai affrontato. O’Dwyer ha una presenza live importante, poi Mikita è un mostro… Uno dei tavoli finali più duri che abbia mai affrontato anche online, sono felice del risultato”.
La mano
E veniamo allo spot fatidico. Il torneo è a tre left sul 28° livello di gioco, blinds 40k-80k con bb ante. Il payout è di quelli con scalini vertiginosi:
Posizione | Premio (EUR) |
---|---|
1 | €938,042 |
2 | €801,068 |
3 | €477,750 |
Da bottone Enrico Camosci spilla 99 e apre 160k, da small blind Mikita Badziakouski tribetta 500.000, Ben Heath folda da grande buio, Camosci fourbetta 905k per restare con 200k dietro. Una mossa che sembra disorientare Badziakouski:
“Che succede qui? – esclama il bielorusso con una risata prima di chiedere il count e chiamare.
Su flop 3J7 Badziakouski leada 200k mettendo di fatto all-in Camosci che snappa per vedere la coppia di jack settata dall’avversario.
L’8 turn apre un gutshot al bolognese ma il river 3 segna la fine dei giochi.
Cosa ha pensato Enrico
Spiegando la mano, Camosci nega subito che Mikita gli abbia fatto uno slowroll.
“Non mi ha mezzo slowrollato, diciamo che io ho 11 bui da bottone, ho i nove e rilancio, Mikita da small blind fa 5 bui. Io non vado all-in faccio 9 bui. Lui comincia a sbuffare e a dire ‘what is that?’
A quel punto io ho pensato che avesse una mano a caso che stesse tribet-foldando ma che poi avesse cambiato idea siccome non avevo fatto all-in. Non lo so nemmeno io perché l’ho fatto, pensavo di aver fatto all-in, ho preso la pila e l’ho messa dentro senza accorgermi che non erano tutte le mie chips. Lui sbuffa, sbuffa, sbuffa e fa call.
Su flop rainbow donk-shova, io ovviamente chiamo ma mi sarei sentito in colpa se avesse girato dama-jack. Ho avuto paura che avesse flattato con una mano marginale per via del mio click raise senza all-in, invece gira coppia di jack e gg.”