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I protagonisti della prima settimana WSOP: Chad Eveslage, Fabio Coppola, Doug Polk
Lo spettacolo delle World Series Of Poker è in pieno corso sulla Strip di Las Vegas, con la prima settimana di gioco ai tavoli in dirittura d’arrivo possiamo iniziare a tirare le fila del discorso.
Ecco i protagonisti, tanto in positivo quanto in negativo, dei primi sette giorni di tornei WSOP.
UP: Chad Eveslage
Una settimana fa aveva già vinto più di sette milioni in tornei live e un braccialetto, quello dell’High Roller da 25k dell’anno scorso.
Grazie a una straordinaria partenza che lo ha visto imporsi prima al 1.500$ Dealers Choice e 4 giorni dopo al 10.000$ Championship Dealers Choice, oggi Chad Eveslage ha due braccialetti in più.
Se dobbiamo scegliere il protagonista di questa prima settimana World Series, sicuramente non può essere qualcuno di diverso dal giocatore nato nel 1991 a Lousiville in Kentucky.
UP: Fabio Coppola
A differenza del resto della truppa italiana non deve adattarsi e smaltire il fuso all’arrivo. In questa ottica il fatto di vivere a Las Vegas ha probabilmente facilitato le cose a Fabio Coppola, che però di sicuro, per approdare al tavolo finale dell’evento #11 WSOP, $600 Deepstack, ci ha messo anche tanto del suo.
Tra l’altro con questo risultato Fabio ha superato il muro del mezzo milione di vincite in tornei live. E il suo tavolo finale, oltre a essere il primo raggiunto da un italiano in questa edizione World Series, al momento è anche l’unico. Per fortuna la manifestazione non è che all’inizio.
DOWN: Doug Polk
Quello che è stato il più forte heads-uppista al mondo arriva alla finalissima del 25k Championship Heads-Up WSOP con la strada spianata in semifinale dalla Fortuna – fermo restando che arrivare in fondo ai tornei senza una sorte benevola è letteralmente impossibile.
Sembra un copione scritto. Nel caso specifico il braccialetto diventerebbe anche la prova diretta di quelle che molti ritengono essere state le skill di Polk. Che però alla fine manca l’obiettivo dopo aver resuscitato l’avversario con un bluff non andato a segno.
Questione di karma? In semifinale contro Chris Brewer, Polk si era salvato al river da un cooler preflop imparabile e dopo un primo momento di sincera esultanza questa è diventata un siparietto stucchevole ad uso delle telecamere. E poi è risaputo che è come per la coppa del Mondo di calcio, il braccialetto WSOP non si bacia prima della vittoria!