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Hacker in azione a Las Vegas: Caesars Entertainment “ha pagato decine di milioni” per far cessare un attacco
Un riscatto di “decine di milioni di dollari” per far cessare l’attacco ed evitare che gli hacker diffondessero i dati sensibili di cui erano entrati in possesso.
Secondo il portale Bloomberg, solo così Caesars Entertainemnt è riuscita a far cessare l’attacco informatico di cui è oggetto dallo scorso 27 agosto.
Rubati i dati delle patenti e della sicurezza sociale
La compagnia che oltre al celebre casinò sulla Strip detiene i diritti del marchio WSOP è stata presa di mira da un gruppo di hacker conosciuto come ‘Scattered Spider’ o UNC 3944.
I componenti sono giovani adulti che vivono negli Stati Uniti e nel Regno Unito e riescono ad accedere ai database delle grandi corporation grazie a doti fuori dal comune in ingegneria sociale.
Nel caso dell’attacco a Caesars sembra che i pirati informatici abbiano violato un fornitore esterno e tramite questo accesso sarebbero poi riusciti a entrare nel network della compagnia.
Lo scorso giovedì Caesars ha confermato che gli intrusi sono riusciti a ottenere i dati sensibili delle patenti e della sicurezza sociale dei membri del suo programma fedeltà.
“Abbiamo fatto quello che dovevamo per assicurarci che i dati rubati venissero cancellati da chi li aveva senza autorizzazioni, nonostante non possiamo garantire questo risultato – ha detto Caesars in un comunicato.
Attacco in corso al MGM
Mentre l’attacco a Caesars sembrerebbe cessato come effetto del pagamento del riscatto, i pirati informatici hanno preso di mira il gruppo MGM.
Più di una dozzina di hotel e casinò del gruppo hanno dovuto bloccare tutte le operazioni per effetto di un cyberattacco dei giorni scorsi. Secondo le testimonianze degli ospiti sui social media, l’attacco hacker ha letteralmente spento ogni tipo di attività.
Gli ATM e le slot machine non funzionano così come i ristoranti e non c’è la possibilità di entrare nelle camere usando le chiavi digitali.
Una fonte MGM ha confermato a Usa Today il problema:
“Abbiamo informato le forze dell’ordine e abbiamo adottato misure tempestive per proteggere i nostri sistemi e i dati in essi conservati, compreso lo spegnimento di alcuni sistemi. La nostra indagine è in corso e stiamo lavorando diligentemente per determinare la natura e la portata della questione”