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Da Doyle e Louise Brunson, a Julian Track: chi ci ha lasciato durante il 2023
Un anno di poker live che è stato sicuramente tra i più positivi della storia recente del nostro gioco, visto lo scatto prepotente di iscrizioni rispetto, soprattutto, alla ritirata degli anni scorsi, dovuta fondamentalmente alla pandemia di fine 2019.
Le case da gioco in generale sono tornate a riempirsi sia nel nostro Paese che nel resto dell’Europa e del mondo e i tornei hanno di nuovo fatto il pienone come non succedeva ormai da una mezza dozzina di anni, facendo rifiorire il mondo del poker in maniera sibillina.
Ma è stato anche l’anno dell’addio ad alcuni dei giocatori più conosciuti, primo tra tutti il più grande della storia, o almeno quello a cui si deve una divulgazione massiccia del nostro movimento, sia in virtù delle sue opere, che per la semplice presenza agli avvenimenti più importanti del mondo ai quali dava lustro e, infine, per i suoi risultati.
14 maggio: Doyle Brunson
“Texas Dolly” aveva 89 anni nel momento della sua dipartita.
“È con il cuore pesante che annunciamo la scomparsa di nostro padre, Doyle Brunson“, condivise Brian Balsbaugh a nome della famiglia Brunson. “Era un amato uomo cristiano, marito, padre e nonno. Avrò altro da dire nei prossimi giorni mentre onoriamo la sua eredità. Per favore, tenete Doyle e la nostra famiglia nelle vostre preghiere. Possa riposare in pace”.
Brunson iniziò la sua carriera di giocatore nel pieno del vigore iniziale delle case da gioco statunitensi, all’inizio degli anni ’70 e ha giocato fino a qualche mese prima della sua scomparsa, vincendo 10 braccialetti WSOP, ma, per sua stessa ammissione, essere sempre piuttosto confuso dalla sua doppia simpatia per i tornei e il cash game, disciplina, quest’ultima, che lo aveva visto prendere parte alle partite più ricche del pianeta.
Ottobre 2023: Louise Brunson
Dopo pochi mesi dalla scomparsa dell’amato marito, Louise Brunson, fedele e inseparabile moglie del “padrino del poker”, ci aveva serenamente lasciato durante il sonno.
La morte della First Lady del poker mondiale, fu resa nota dalla figlia Pamela Brunson, che auspicò una morte felice perché “adesso mamma è felice con papà in paradiso”.
Louise non fu mai attratta dal gioco e rimase sempre ai margini del successo del marito, il quale si dedicò alle cure della moglie, colta da una lunga malattia, fino a quando ne ebbe le forze.
Gennaio 2023: Hank Yang
Trasferitosi a Las Vegas per giocare a poker e grinder della sala dell’Aria, Hank Yang ci aveva salutati lo scorso gennaio, lasciando un vuoto incolmabile su chi lo conosceva, per via della sua straordinaria generosità e il suo modo di passare le ore ai tavoli.
Originario della Virginia, era un grande giocatore di cash game che non ha mai smesso di giocare, vincendo un piccolo gruzzoletto anche ai tornei, poco meno di 180.000 Dollari, come scrive Hendonmob.
17 gennaio: Julian Track
Quando, una decina di anni fa, Julian Track vinse il Main Event dell’European Poker Tour di Praga del 2013 per €725.700, ci si aspettava di vedere splendere una stella luminosa del nostro gioco per tanto tempo, ma a mancargli è stato proprio quest’ultimo, visto che, secondo Poker Firma, lasciò questa terra per un disgraziato incidente stradale all’età di 19 anni.
7 Ottobre: Anthony Holden
Chiudiamo con il ricordo di Anthony Holden, che ci ha lasciato un paio di mesi or sono all’età di 76 anni, a seguito delle complicazioni per un ictus che lo ha colto nel 2017.
Nato il 22 maggio 1947, Holden era ben noto agli appassionati di poker come autore di Big Deal: A Year as a Professional Poker Player del 1990 e del seguito del 2007 Bigger Deal: A Year Inside the Poker Boom.