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L’importanza del controllo delle emozioni al tavolo da gioco
Una delle più difficili lezioni da imparare quando si vuole diventare dei buoni giocatori, è quella di provare a tenere a bada le proprie emozioni, schermandole attraverso l’utilizzo del controllo.
Controllare i propri stati d’animo, ha infatti la valenza di mettere in moto tutta una serie di parametri positivi tra i quali quello di prendere le nostre più importanti decisioni senza essere influenzati da ciò che deve essere lasciato fuori dal tavolo da gioco, che si giochi online oppure live.
Capita a chiunque
La verità è che il poker è un gioco che crea e regala emozioni e, in fondo, questo è uno dei segreti del suo successo, visto che l’adrenalina che esso origina è una delle prime realtà piacevoli che si provano fin dalle prime mani che si giocano durante la propria carriera da giocatori.
“La potenza è nulla senza controllo”, recitava uno spot molto fortunato di fine anni 90, con l’effige di Ronaldo il fenomeno con tanto di pianta del piede artefatta alla stregua di una spalla di un pneumatico, ed è una delle definizioni che calza a pennello se parliamo di poker.
Nessuno è esente da questo tipo di scarica di adrenalina e si impara presto a convivere con il fatto che le emozioni influiscono sulle decisioni prese sul campo e lo fanno quasi sempre in maniera negativa.
E’ opinione comune che buona parte delle mani mediocri che giochiamo nella nostra vita pokeristica, sono dettate da un momento di poca lucidità durante il quale non abbiamo ponderato con la giusta attenzione ciò per cui siamo chiamati a giocare.
Decisioni sbagliate
Non è difficile cadere nei meandri delle decisioni sbagliate, nemmeno per chi gioca da molto tempo, visto che se è vero l’enunciato che una causa produce un effetto, è altrettanto vero il contrario.
Quando giochiamo una mano e capiamo male ciò che sta succedendo, prendendo una decisione sbagliata per via del nostro stato d’animo e delle nostre emozioni che annebbiano il nostro modus, è altrettanto vero che una mano giocata male per una lettura sbagliata, può originare uno stato d’animo emozionale che da quel momento influenzerà il nostro modo di giocare.
Ci sono tutta una serie di terminologie che possono fare al caso nostro, come il solito “tilt”, “stress da mano mediocre”, stanchezza da troppe ore al tavolo, ecc.
Ma come si può combattere l’emozionalità al tavolo? Esistono delle contromisure per riuscire ad arginare questo tipo di porzione negativa del nostro gioco?
Abitudini sane
Abbiamo accennato ai paradigmi che vanno combattuti e piano piano scardinati nel nostro gioco, ma va da sè che essi non possano essere debellati nell’arco di qualche sezione.
Diventare dei buoni giocatori significa esercitarsi giorno dopo giorno, sessione dopo sessione, per abituarci a sostituire quei paradigmi che in tanti anni abbiamo sedimentato dentro di noi, con abitudini nuove che ci impegneremo a conservare semplicemente con l’esercizio e mai con l’improvvisazione.
Ciò che è cresciuto con noi nella vita reale, lo portiamo sempre e comunque all’interno di una sessione e ci vuole tanto tempo affinché esso si trasformi in qualcosa di più performante per il nostro gioco.
Mantenere una vita equilibrata e impegnarsi a convivere con delle abitudini sane, ci aiuterà a tenere le emozioni lontane nel momento in cui dovremo prendere le nostre decisioni più difficili al tavolo.
Dieta equilibrata, riposo congruo, giusta attività fisica, sono tre ricette che consigliamo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti.
Limitare il consumo di alcol, evitare, ovviamente, ogni tipo di droghe, porterà dei benefici non solo nelle vostre vite reali, ma anche al tavolo da gioco, sia in relazione alle decisioni che prenderete sul campo, sia in virtù della vostra resistenza nel breve e nel medio periodo.