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Difendere il big blind: i consigli di Ian Simpson pro 888poker
Di tutte le posizioni al tavolo da poker, il grande buio è quella in cui si registrano i passivi più grandi.
Si capisce quindi perché imparare a difendere da big blind ha enormi benefici sul win-rate.
Secondo l’ambasciatore 888poker Ian Simpson “foldare troppo può causare grandi perdite di chips”: ecco i suoi consigli per capire quando e come difendere il grande buio.
La posizione di original raiser
Il professionista britannico sottolinea l’importanza di considerare la posizione del rilancio contro cui dobbiamo difendere il big blind.
“Se l’avversario apre da utg ha dietro altri otto giocatori che devono parlare, quindi il range è più forte rispetto a una apertura da late position. Contro un avversario che apre da early position devi difendere meno spesso rispetto a quanto non faresti contro un avversario da late position. Una mano come T-7o non sembra una mano adatta a difendere il grande buio, ma si può difendere se il raise arriva da late position; contro i range di raise da early position invece questa mano non ha abbastanza equity.”
Difendere il buio rilanciando
Simpson chiarisce poi che la difesa del grande buio non è fatta di soli call:
“Difendere il tuo big blind non significa necessariamente fare call: ci sono anche le tribet da tenere in considerazione. Più la posizione di original raiser è vicina allo small blind, più spesso dovresti tribettare, sia per bluff che per valore. Contro i raise da early position invece il range di tribet è da stringere.
Poniamo il caso di una mano come AJs: contro un raise da late position è da tribettare, contro un raise da early position è più spesso preferibile il call perché ci sono meno mani deboli che possono chiamare la tua tribet per valore.”
Le size di open
Altra variabile importante da esaminare nella difesa del grande buio è la size del raise, che cambia le pot odds.
“Giocando da grande buio ti troverai ad affrontare dei rilanci di diverso importo. Più è piccolo il raise preflop, più mani puoi difendere da grande buio. Più l’entità del raise aumenta, più diventa costoso chiamare, più devi stringere il tuo range.
Con una mano come J2 si può difendere su raise minimo, ma se il tuo avversario rilancia a 3.5bb diventa un fold. Contro raise così corposi, inoltre, è opportuno anche tribettare meno spesso.”
Difesa del big blind e size dello stack
Simpson aggiunge la deepness come fattore che impatta la difesa del grande buio.
“La profondità dello stack è un fattore che impatta notevolmente la difesa del big blind. Le mani suited come 92 hanno implied odds sufficienti a giustificare il call, quando gli stack sono compresi tra 30bb e 60bb, per le volte in cui chiudono colore e vengono pagati da doppie coppie (e set, ndr). Quando hai uno stack inferiore a 15bb le implied odds semplicemente non ci sono e quindi non sono mani da difendere in tante situazioni.
C’è inoltre un punto critico nelle situazioni con stack molto profondi in cui le peggiori mani suited vengono ad avere reverse implied odds: se il tuo stack di 200bb finisce al centro del tavolo con un colore basso, molto spesso il tuo avversario avrà un colore che domina il tuo. In queste situazioni non ti pagheranno con doppia coppia, come succede in situazioni con stack inferiori.”
Difesa del big blind e ICM
Per finire l’ambasciatore 888poker tira in ballo lo Independent Chip Model.
“Un concetto davvero importante nei tornei di poker: senza entrare troppo nel dettaglio, il modello dimostra l’importanza della sopravvivenza e quanto sia un disastro bustare poco prima dei premi.
I middle stack sono costretti a stringere i range e aspettare che gli short escano per evitare di essere eliminati. Questo significa che da big blind dobbiamo avere un range molto più stretto. Senza considerazioni ICM, una mano come A2o è buona per difendere il grande buio, sia chiamando che tribettando. Ma se la bolla è vicina ti troverai meglio a foldare e aspettare che gli altri vengano fatti fuori.”