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John Malkovich e i segreti di Rounders: “Ancora mi chiedono di Teddy KGB!”
Pochi mesi fa il film Rounders ha compiuto 25 anni di vita.
A parlare della pietra miliare dei film sul poker è stato uno dei protagonisti, John Malkovich aka Teddy KGB, in una intervista al periodico statunitense GQ.
Tutti ricordano Teddy KGB
L’attore due volte candidato all’Oscar ha detto che ancora oggi gli capita tante volte di venire fermato per strada per sentirsi fare domande sul personaggio che interpretava in ‘Rounders’:
“Alcuni mi avvicinano negli aeroporti, sugli aerei, nei ristoranti o in qualsiasi altro posto, e vogliono parlare di una cosa sola: Teddy KGB. Tante volte è qualcuno che ha fatto il poker player per un periodo, o che lo sta ancora facendo. Penso che sia stata una parte abbastanza divertente, appariscente in quella maniera. L’unico dubbio riguardava su quanto calcare la mano”.
Le origini di quell’accento russo
Per l’accento russo di Teddy KGB, Malkovich si è ispirato alla attrice lituana Ingeborga Dapkunaite.
“C’è stata una accesa discussione sul mio accento in quel film, e probabilmente continua a esserci ancora. Mi è stato insegnato dalla grande attrice Ingeborga Dapkunaite, che è crsciuta in Lituania ma suo padre era un diplomatico sovietico e quindi ha vissuto e lavorato a Mosca per tanti anni. Ho passato del tempo in Russia e ci sono tante parole che ritornano continuamente a fronte di altre quasi assenti. Cose come ‘a lui’, non dicono ‘a lui’ quasi mai”.
Calibrare il personaggio nell’economia del film è stata una operazione che ha richiesto tempo:
“C’è stato un altro momento in cui dovevamo decidere, come dicono, ‘go big or go home’ (vai alla grande o vai a casa, ndr). Avresti potuto farlo in modo più improvvisato di quanto abbia fatto io, ma è un po’ quello che anche Matt stava facendo”
Da Rounders a Billions
Di sicuro Malkovich ricorda con piacere i giorni delle riprese, anche per il bel clima che si era creato con le varie professionalità impegnate:
“Mi sono divertito con Matt, era un buon gruppo di attori e persone. Mi è piaciuto tanto il regista John Dahl. Sono uscito tante volte con Brian Koppelman e David Levien, gli sceneggiatori, e a un certo punto mi dissero che volevano farmi recitare un russo in tutti i loro film. Infatti un paio di anni fa mi hanno chiesto di interpretare un oligarca russo nella serie Billions, di cui erano gli showrunner. E’ stato molto divertente”.
L’attore conclude il suo ‘amarcord’ su una delle frasi più gettonate dell’intero film:
“Rounders continua ad avere un suo pubblico ancora oggi. Ricordo bene la frase “pay that man his money”, che pensavo fosse una buona battuta. Piuttosto elegante, in realtà. Non sapevo di averla confezionata con così tanto stile.”