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il 23 Giu 2024

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Reg Identikit – Luca “7_ChAAkr4_7” Bossi, il cash gamer runnerup al Mystycal Mystery Week

Reg Identikit – Luca “7_ChAAkr4_7” Bossi, il cash gamer runnerup al Mystycal Mystery Week

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Un paio di settimane fa su PokerStars, il €100 Mystery Week-03 The Daily MYSTICAL si è concluso con un deal a tre alla pari. In quella occasione abbiamo conosciuto Luca Bossi, il grinder che si nasconde dietro al nickname “7_ChAAkr4_7”, formalmente runnerup del torneo, e più di recente questo è riuscito anche a piazzarsi sul podio del Sunday Special!

Ne è uscita una bella chiacchierata, che parte dal suo percorso come croupier nei casinò inglesi e atterra alla decisione di diventare un poker player a tempo pieno, fino ovviamente a spendere due parole sui tornei appena centrati. Ma ce lo facciamo raccontare direttamente da lui.

 

I primi contatti con il poker e il corso di croupier

“Io ho iniziato a giocare a poker nel lontano 2010. Mi sono appassionato iniziando a giocare tra amici e poi seguendo i vari programmi in televisione, su Poker Italia 24 eccetera, però ho sempre approcciato il game in maniera amatoriale non ho mai grindato seriamente. Ho sempre fatto qualche torneo online ma dal basso buy-in, oppure ho giocato dei tornei live, ma comunque non avevo mai approfondito lo studio del gioco fino al 2020-2021.

La mia storia pokeristica è un po’ particolare. Ho fatto per un anno e mezzo il manutentore qua a Novara, poi l’azienda dove lavoravo è andata in crisi e ho cercato un lavoro che mi desse l’opportunità di spostarmi e di viaggiare. E proprio per questa passione per il poker e per le carte mi sono iscritto a un corso da croupier. Per i primi anni ho lavorato in Italia come poker dealer, sono arrivato a un buon livello, ho lavorato in casinò come Lugano.

Poi nel 2017 ho fatto un ripasso del corso da croupier e sono partito per l’Inghilterra. Ho vissuto un anno e mezzo a Birmingham e poi mi sono spostato a Londra, ma dopo due anni in Gran Bretagna ho capito che fare il dipendente non era quello che volevo nella mia vita. Diciamo che volevo lavorare per me stesso. 

In più la clientela da casinò è differente da quella prettamente di giocatori di poker, quindi mi ero un po’ stufato dell’ambiente e ho deciso di mollare il lavoro e tornare in Italia.”

La decisione: diventare poker pro!

“Quando sono tornato in Italia nel 2019 ho visto che qua la situazione del lavoro era veramente veramente pessima, ho fatto dei corsi di formazione, però non sono riuscito a trovare un lavoro che mi soddisfacesse.

Così nel 2020 ho iniziato a cliccare online partendo dai micro stakes, poi tramite un amico (che ringrazio) ho iniziato a studiare. Mi ha passato i primi corsi fatti con un solver, che erano molto validi specialmente per i micro stakes. Poi in mezzo c’è stata la pandemia e ne ho approfittato per proseguire su questa strada. 

Nel 2021 ho fatto un anno di coaching for profit con due professionisti del cash game che giocavano i massimi livelli del .it, BigFish e PezzoDiMela.

Poi nel 2022 ho studiato per i fatti miei e nel 2023 mi sono affidato a uno dei giocatori che reputo tra i migliori italiani, anche se si era appena affacciato alla specialità del cash game, ma a livello di conoscenza del gioco, di TP eccetera, è veramente uno dei top, che è Simone Speranza

Sono stato suo allievo e lo apprezzo molto anche dal punto di vista umano oltre che come coach (può sembrare una leccata… ma lui sa che non lo è!) quindi proseguirò molto probabilmente gli studi con lui.”

Obiettivo High Stakes… e mindset

“In sintesi, ora il poker è il mio lavoro. Sono un giocatore professionista di cash game, e punto a raggiungere livelli ancora più alti. Attualmente sono fisso al NL100 con qualche shot al NL200 e diciamo che sono stato un po’ frenato nella mia evoluzione da problemi di gestione delle emozioni e di mindset.

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È una cosa che appunto sto cercando di migliorare. Ho fatto un cambiamento radicale da questo punto di vista nell’ultimo periodo grazie a un libro che sto leggendo che si chiama Cambia l’abitudine di essere te stesso. Quindi sto lavorando veramente tanto sotto questo aspetto perché credo che sia un aspetto fondamentale per un giocatore professionista quasi allo stesso livello di rispetto. Se non a pari livello.

Ora con questo – diciamo – rinnovato mindset punto a salire di livello, anche se la situazione del traffico è un po’ quella che è. Ai livelli alti siamo costretti a multiroomare. L‘obiettivo comunque è quello di giocare high stakes fra un po’ di tempo.”

Il runnerup al Daily Mystycal

“Le cose sono andate relativamente in discesa. C’erano un po’ di saliscendi, da molto deep a 30bb e così via, ma non sono mai rimasto short stack.

Ho sempre avuto un minimo di spazio di manovra e uno stack per esercitare fold equity ed effettuare reshove preflop, che da cash gamer era la cosa importante per me. 

Il field mi è sembrato un po’ fishoso, non avevo molte info ma sono riuscito a puntare i giocatori da aggredire. Ho notato che si dividevano in due categorie: quelli che foldavano troppo alle c-bet al flop, e quelli che chiamavano al flop e foldavano troppo al turn. 

Ho subito uno scoppio irreale con K-K in all in a tre, uno spot da 9 milioni quando il secondo ne aveva 3, e due taglie in ballo. Nonostante questo sono stato short per un po’ solo al final table a 9 left, ma sono riuscito a rimanere calmo e tenere un atteggiamento positivo. Così sono arrivato fino al deal a tre! 

A quel punto ho accettato il deal, o forse l’ho proposto io, perché non sono molto confident con le dinamiche ICM ed ero molto stanco a quell’ora. Non volevo fare errori che mi costassero migliaia di euro!”

3° al Sunday Special

“Lo Special è un torneo che mi piace giocare, tra blinds da 15 minuti e niente taglie. Penso di aver dato il massimo e aver commesso pochi errori. Ho cercato di avere una buona dose di aggressività al final table, anche se non conosco bene i range MTT quanto quelli cash. Il field al FT era piuttosto ostico, non c’erano super fish, e credo che siano arrivati 3 left i player migliori. 

Ho notato che con l’intelligenza e la preparazione pokeristica acquisita con il cash, qualche lezione MTT ed esperienza passata (sia da dealer che da giocatore live), in linea di massima vedo che riesco ad adattarmi molto bene al field MTT. 

Dovrei sicuramente approfondire lo studio della specialità e fare ogni major, ma lo faccio raramente perché come linea di vita ho deciso di non lavorare fino a notte fonda, dopo averlo fatto per tanti anni. È anche per questo che ho scelto di migrare sul cash, per gestirmi meglio gli orari di lavoro, e ho ancora molto da migliorare. 

Tornando al torneo, sono arrivato alla fine senza fare nemmeno uno showdown preflop per tutto il Day 2, assurdo. L’unico è stata l’ultima mano, dove apro BTN con QQ, repusha 23x K9 e il board è A6JA4

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