Aiuti illeciti del rail all’heads-up del Main WSOP? Anche la fondatrice di una compagnia di solver vuole il ban

Il Main Event WSOP concluso con la vittoria di Jonathan Tamayo ha lasciato una coda polemica destinata a durare.

La visione del vincitore che tra una mano e l’altra del testa a testa correva a vedere il laptop manovrato da Dominik Nitsche ha fatto storcere più di un naso.

Un aiuto indebito durante l’heads-up?

Il dubbio di tanti, se non proprio di tutti, è che il top player tedesco fosse intento a ‘runnare sim’ (ovvero a far andare simulazioni di mani) su un solver per permettere a Tamayo di adattare la sua strategia di gioco.

Sarebbe un fatto da ‘zona grigia’ tendente al nero. Le WSOP hanno infatti bandito tout-court l’uso di solver ai tavoli durante i tornei.

Non solo. Quest’anno, prima di ogni evento, nelle sale risuonava questo annuncio:

“Ti chiediamo di non usare alcun tipo di poker solver in qualsiasi momento al tavolo o nell’area dei tornei. Se sarai trovato a usare uno di questi poker solver c’è la possibilità che sarai squalificato dal torneo”.

Cosa faceva Nitsche?

Il nodo del contendere quindi è solo uno: cosa faceva Nitsche con quel laptop nel rail di Tamayo?

Al riguardo il tedesco non è stato per nulla chiaro, anzi: in pratica si è messo a trollare chiunque, a iniziare da Alan Keating, con cui c’è stato uno scambio acceso sul social X (ex Twitter).

“Non posso commentare su quel laptop, ma condivido che l’altra notte ero con una dozzina di amici a guardare il tavolo finale e nessuno di loro ha pensato che qualsiasi cosa ci fosse su quel laptop potesse essere allineata con lo spirito del gioco. Sono contento che abbiate vinto quei soldi per voi stessi ma l’esperienza che abbiamo avuto seguendo lo streaming ci ha rinforzato l’idea che i tornei di poker non facciano per noi – ha scritto Keating.

Nitsche ha risposto al cash gamer high stakes piuttosto piccato:

“Neanche tu, quando giochi in streaming e fai il clown per ricevere azione dalle balene nelle partite private, aderisci alla definizione di ‘spirito del gioco’.  Preferisco competere invece di fare il ruffiano coi ricchi”.

“Non sai di cosa stai parlando – la risposta di Keating.

“Esatto. Se i tornei di poker non fanno per te è ok, non giocarli. Non riversare odio sulle persone che nella più grande occasione della loro vita provano a fare del loro meglio per arrivare a un bottino in grado di cambiare la vita loro e quelle dei loro amici. I tornei (pubblici) di poker prosperano perché sono un gioco competitivo”.

Griff denuncerà?

Del misfatto ha parlato anche il runner-up del Main Event WSOP Jordan Griff nel podcast di Doug Polk: pungolato dal cash gamer, il giocatore dell’Illinois ha detto che durante l’heads-up tutte le sue attenzioni erano rivolte a esprimere il miglior gioco possibile, e che quindi in diretta non si è accorto di nulla.

“Ho pensato che, se stessero facendo qualcosa di vietato o contro le regole, qualcuno lo avrebbe fatto notare e sarebbero stati sgamati. Però, quando sei al tavolo in quei momenti, sei focalizzato sul gioco. Non potevo pensare all’idea che stesse usando un solver, cercavo solo di concentrarmi sul mio poker.”

Griff non ha escluso la possibilità di denunciare il vincitore del Main Event WSOP, qualora dovessero emergere precise responsabilità da parte di Tamayo e della sua curva.

“Ban a tutti i solver”

Sulla presenza dei Solver nelle aree dove si disputano i tornei WSOP è intervenuta anche una parte in causa come Viktoria Livschitz, fondatrice di diversi poker solver.

“Penso che [quanto successo durante l’heads-up del Main Event WSOP, ndr] sia terribile per il gioco. Sia per le informazioni accessibili ad alcuni giocatori e ad altri no, sia come visione d’insieme: il rail dovrebbe fornire solamente tifo e supporto morale. Le WSOP hanno già una regola che proibisce di usare i solver durante le mani. Dovrebbero fare il passo seguente e proibirlo anche tra una mano e l’altra. Sono la fondatrice di una ditta di solver e mi piacerebbe che tutti i solver venissero bannati dalle sedi WSOP durante gli eventi.”

E se lo dice lei…