“Non so come funzionano i solver” Cosa ha detto Jonathan Tamayo sul laptop nel rail all’heads-up del Main WSOP

Nella lunga coda polemica sul computer nel rail di Jonathan Tamayo durante il testa a testa del Main Event WSOP, finalmente il protagonista dice la sua.

Il vincitore del braccialetto più desiderato ha parlato al podcast del professionista irlandese Dara O’Kearney spiegando come si è preparato al tavolo finale con l’aiuto di Dominik Nitsche e Joe McKeehen e dando il suo punto di vista sulla vicenda.

Una strategia semplice

Tamayo ha detto che con i due coach si è focalizzato sulle strategie effettive per il tavolo finale e in particolare sulle dinamiche bottone vs big blind contro Joe Serock che però non si sono poi concretizzate, in parte anche a causa dell’uscita dell’avversario in ottava posizione.

“[Per un evento come questo] Devi approntare una strategia di facile esecuzione. Se la strategia è troppo complessa allora non la puoi eseguire bene. Una strategia non troppo buona però facile da eseguire è molto meglio di un qualcosa così complesso da essere impossibile da ricordare”.

Gli aggiustamenti in game

Tamayo ha poi parlato del computer nel suo rail dicendo che le sue attenzioni erano tutte per il testa a testa contro Griff:

“Loro in pratica mi hanno detto: ‘Questo lo gestiamo noi, tu pensa solo a giocare. Se dobbiamo dirti qualcosa te lo diciamo.’ Quindi io ero focalizzato su quello che stavo facendo. Dominik mi ha detto di sentirmi libero di fare qualsiasi aggiustamento in game che io credessi necessario, e se loro avessero visto che era sbagliato mi avrebbero avvisato. E questo è quello che hanno fatto, in pratica”.

Poca dimestichezza con i solver

Tamayo ha anche detto di non essere a suo agio con i software di studio della GTO.

“Non ho mai studiato con i solver, non so come funzionano. Ho avuto un coach per il cash ma non so usarli. Passo la maggior parte del mio tempo a giocare. È un equilibrio delicato. Studiare ti aiuta a giocare meglio, ma è giocando che guadagni. E allora a che punto smetti di giocare e a che punto inizi a giocare?”

“Regola-Tamayo” in arrivo?

Sulla possibilità di un futuro cambio di regole sull’onda di questa vicenda, Tamayo si dice fatalista, ma non ha perso il gusto di scherzarci su:

“Sfortunatamente è una domanda a cui non so rispondere perché non sono un organizzatore di tornei. C’è anche una polemica per come debbano essere gestiti i coaching da qui in avanti? Non ho la risposta neanche per questa domanda. Qualcosa succederà. Ho scherzato con uno dei miei amici sulla possibilità che forse ci sarà una nuova regola con il mio nome.”