Una multinazionale di Filadelfia ha inserito cento ore di poker nella formazione dei nuovi dipendenti

Sappiamo che negli Stati Uniti d’America il poker è visto in modo molto diverso rispetto all’Italia.

Negli States il nostro amato gioco non è di azzardo ma di pura abilità, e c’è addirittura chi sostiene che sia responsabile della nascita della moderna economia capitalista.

Di più: in U.S.A. il poker è anche oggetto di corsi universitari, a iniziare da quelli del celebre Massachusetts Institute Of Technology (M.I.T.).

In questo quadro generale non dovrebbe stupire più di tanto quanto riportato i giorni scorsi dal Wall Street Journal, secondo cui una multinazionale con più di tremila dipendenti in tre continenti richiede lo sviluppo di precise skill pokeristiche ai suoi lavoratori.

Cento ore di coaching

Il Susequehanna International Group, questo il nome della multinazionale attiva nei settori del commercio e della tecnologia, ha infatti inserito il poker nel programma di formazione dei nuovi dipendenti.

Nelle dieci settimane di training, i futuri lavoratori del gruppo devono dedicarsi al poker per almeno cento ore. A tal fine nella sede della Susquehanna è presente un tavolo verde dove gli aspiranti dipendenti possono fare pratica con odds, outs e size.

“Il poker è un modello molto valido per prendere decisioni in situazioni a informazione incompleta – ha detto al Wall Street Journal Todd Simkin, direttore della multinazionale.

Imparare a gestire il rischio

Nelle intenzioni, la pratica del poker aiuterà i futuri lavoratori del gruppo a gestire meglio le situazioni di rischio che dovranno affrontare su base quotidiana.

Le performance al tavolo verde dei nuovi dipendenti Susquehanna sono valutate in base alla gestione del bankroll complessivo per il gioco e a quella dello stack nella partita specifica.

L’obiettivo deve essere accumulare più chips possibile minimizzando i rischi. Le dinamiche di gioco sono dunque un po’ distorte rispetto alla normale routine del poker, in cui ogni azione deve essere ponderata esclusivamente sul valore atteso che presenta.

La multinazionale ha voluto seguire anche l’indice di Sharpe, una metrica finanziaria che misura le performance in rapporto ai rischi della operazione.

Ma visto il programma delle cento ore di formazione pokeristica, che toccano anche gli errori dei principianti, il ruolo dell’ego al tavolo verde e la capacità di leggere gli avversari, non dubitiamo che i futuri dipendenti Susquehanna saranno anche bravi giocatori.

Il video

A corredo dell’articolo il Wall Street Journal ha anche pubblicato un video in cui la giornalista Gunjan Benrji gioca alcune mani di poker con il direttore di Susquehanna e con Jeremy Wien, trader di Wall Street che ha vinto un braccialetto WSOP nel 2018. I due spiegano i parallelismi del Texas Hold’Em con i mercati finanziari: