“Se pensi di sapere tutto sei già un passo indietro!” Per Alex Foxen la chiave del successo a poker è la formazione continua

Considerato uno dei top player più completi della scena internazionale, Alex Foxen è oggi un punto di riferimento nel mondo del No-Limit Hold’em, e lo sta diventando sempre più anche del Pot-Limit Omaha.

Alla vigilia delle World Series of Poker 2025, il player americano da 45 milioni di vincite in tornei live ha parlato a Poker.Org del suo approccio al gioco, delle sue aspettative e di come vede evolversi il poker moderno.

Selezione imprescindibile

Foxen inizia parlando delle novità che più lo entusiasmano della prossima edizione World Series Of Poker:

“Sono davvero entusiasta per la quantità di eventi high roller di Pot Limit Omaha che sono stati aggiunti quest’anno – ha dichiarato – Ci saranno tornei come il $100K PLO e il $25K half PLO e half No-Limit Hold’em. È una line-up assurda.”

Negli ultimi tempi Alex ha investito molte ore nello studio del Pot-Limit Omaha:

“Da un paio d’anni ho intensificato il lavoro sul PLO, e le WSOP saranno l’occasione perfetta per mettere alla prova i miglioramenti fatti.”

Un aspetto chiave per affrontare al meglio l’estate sarà, secondo lui, una gestione più attenta del proprio schedule:

“In passato mi buttavo dentro a tutto quello che trovavo. Ora voglio selezionare di più: giocare eventi che valgono davvero e arrivare fresco ai momenti importanti.”

“Sto cercando di costruire un’estate memorabile”

Nonostante una carriera fantastica come la sua, Foxen non nasconde di essere ancora in cerca delle WSOP perfette:

“Non ho mai avuto una run estiva da raccontare ai nipoti,” ha ammesso. “Quest’anno voglio davvero costruirmela.”

Per lui, la ricetta per affrontare una trasferta impegnativa come quella delle World Series Of Poker è chiara: “Bisogna essere selettivi. Non puoi pensare di giocare a caso ogni giorno e aspettarti di rendere al massimo.”

“Il poker non è solo matematica”

Una delle riflessioni più interessanti dell’intervista arriva quando Foxen parla della evoluzione del gioco.

“Il poker non è solo un problema di matematica da risolvere. È molto più complesso, è un’arte. Si tratta di sentire i momenti, di leggere tra le righe, di capire cosa c’è dietro le scelte degli avversari.”

Pur riconoscendo l’importanza degli strumenti tecnici come i solver, Foxen sottolinea che basarsi solo sulla teoria è limitante:

“Concentrarsi esclusivamente sulla soluzione corretta ti fa perdere di vista l’interazione umana. Il poker è un gioco tra persone. Capire l’emotività, le inclinazioni naturali degli altri, è fondamentale tanto quanto conoscere le odds.”

Secondo Alex, il vero campione è chi riesce a integrare competenze diverse bilanciando tecnica, intuito, timing e gestione mentale.

Un percorso costruito sulla dedizione

Dietro ai risultati impressionanti di Alex Foxen c’è un segreto che tale in realtà non è:

“È stata una questione di impegno costante,” racconta Foxen “Ho sempre cercato di mantenere una mentalità di miglioramento. Non dare mai nulla per scontato, continuare a evolvere.”

La sua filosofia è semplice: “A poker se pensi di sapere tutto, sei già un passo indietro rispetto agli altri.”

Per questo al tavolo verde non bisogna mai fermarsi;

“Formarsi è cruciale, il poker cambia di continuo. Se non ti aggiorni, rimani indietro.”