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Full Tilt Poker : presto verranno vendute solo le licenze europee
Continuano le trattative per la cessione del marchio Full Tilt Poker ad un gruppo di investitori misteriosi, proprio a pochi giorni dall’udienza pubblica voluta dalla AGCC ( Alderney Gambling Control Commision) che deciderà il destino della room.
A quanto pare la misteriosa cordata di investitori che in queste ore sta stringendo il cerchio attorno alla red room è interessata all’acquisto del solo assets societario Europeo, quello cioè che consentirebbe a Full Tilt poker di operare in quei mercati europei già regolamentati.
Nello specifico oggetto delle trattative sarebbero le sole società con sede nel Regno Unito e Irlanda oltre alle licenze rilasciate sull’isola di Alderney, non è ancora chiaro invece se nel pacchetto sia inclusa anche la licenza francese rilasciata al gruppo di Lederer e soci successivamente sospesa a seguito dello scandalo scoppiato negli USA.
Tra le società iralndesi spicca il nome della Pocket Kings, con sede a Dublino, curatrice del settore marketing e tecnologie che ha da sempre avuto un ruolo strategico nello sviluppo del software di gioco e soprattutto lontana dai vertici della Tltware coinvolti nello scandalo del Black Friday.
Secondo alcune fonti vicine alla società ed ai legali londinesi che stanno curando sia la vendita che il caso AGCC le trattative sono in dirittura d’arrivo, le prossime ore potrebbero essere quelle decisive per assestare il colpo finale e consentire di far ripartire la macchina organizzativa dell’ex colosso del poker mondiale.
Intanto sul fronte statunitense vanno avanti le procedure per la class action avviata da alcuni giocatori americani, che oltre a citare i vertici della room hanno coinvolto anche numerosi membri del Team Pro di Full Tilt. Proprio in queste ore arriva la notizia che Phil Gordon sia stato volontariamente rimosso dall’elenco dei Pro accusati, secondo i suoi legali Gordon non ha mai di fatto partecipato a tutte le decisioni di gestione e non ha mai avuto ruoli operativi in Full Tilt.
Lo stesso Gordon, contattato da un sito inglese, ha poi così commentato la cosa : “ Mi sono sempre tenuto ai più alti standard di comportamento. Come parte di questo sistema, ho ripetutamente sottolineato che Full Tilt dovrebbe rimborsare i giocatori degli Stati Uniti nel più breve tempo possibile”
Le prossime ore quindi saranno decisive per il destino della room, che comunque vadano le cose per poter riconquistare la fiducia dei giocatori dovrà senza dubbio partire rimborsando tutti i conti americani, cercando poi di ricostruire la sua immagine. Forse la possibilità di vedere il marchio Full Tilt anche nel nostro paese non è del tutto svanita.