Poker Live – La Cassazione scagiona un circolo di poker a Palermo: Parla il presidente

Buone notizie per il poker live arrivano dalla Corte di Cassazione in un processo che vedeva il circolo di poker palermitano, “Double Up”, coinvolto con l’accusa di gioco d’azzardo. La notizia che rimbalza in queste ore è che la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dal GIP. Abbiamo sentito in esclusiva il Presidente del circolo coinvolto, che ci ha detto come stanno le cose.

” Spero che la sentenza della Cassazione possa servire a tutto il movimento del poker live in generale. Credo che fino a quando si resti in un clima conviviale, in cui le cifre in palio non sono rilevanti ma sia preponderante il fattore ludico i circoli non siano una minaccia. Ritengo assurdo il fatto che in Italia sia consentito alla gente di rovinarsi con il poker online e con le sale bingo e poi non sia concesso a piccole realtà come la nostra (in cui lo Stato non può lucrare) di operare liberamente. ”

Sempre lo stesso socio fondatore ha poi specificato che il circolo non ha mai di fatto interrotto l’attività:  “Noi non abbiamo smesso nemmeno per un giorno la nostra attività. La stessa Guardia di Finanaza si è subito resa conto, al momento del blitz, di non essere entrata in una bisca ma bensì in un circolo in cui spesso capitava di organizzare tornei da 30€ che duravano 2 giorni e si finiva con il mangiare pizza tutti assieme.”

Ma andiamo per gradi : tutto iniziò quando la Guardia di Finanza, alla fine del 2010, compì un blitz all’interno del circolo mentre era in corso un torneo dal buy-in di 30 euro: fu sequestrato il locale e 42 persone furono segnalate alle autorità competenti.

Subito dopo l’avvocato difensore, Claudio Gallina Montana, aveva presentato il ricorso al Tribunale della Libertà di Palermo per il dissequestro immediato del locale. Il risultato è stato positivo in quanto il Riesame ha riscontrato e accertato che non si trattava di gioco d’azzardo ma di abilità. Per questo il Tribunale ha ritenuto che non sussistono gli elementi tipici del gioco d’azzardo: il fine di lucro e la prevalenza della fortuna sull’abilità.

Chiara la strategia difensiva dell’avvocato: mettere in evidenza che in un torneo i giocatori partono tutti alla pari, hanno le medesime condizioni di gioco: avviene un sorteggio per disporre la posizione al tavolo dei partecipanti ed ognuno ha il medesimo stack.

Si parte tutti dallo stesso punto, proprio come in una competizione sportiva. Questa tesi è stata accolta su tutta la linea dal Tribunale. Naturalmente, non rientrano in questa categoria gli eventi che prevedono il pagamento di un’altra posta per il rientro (rebuy ).”

Così si arriva ai giorni nostri con la Cassazione che respinge il ricorso della Procura di Palermo dando ragione al circolo “Double Up”. 

Il problema dei circoli torna a farsi sentire e con tutta probabilità la sentenza della Cassazione creerà un precedente. Staremo ora a vedere quale sarà la risposta degli organi di Governo che potrebbero, nei prossimi mesi vedersi moltiplicare casi del genere. Ora la palla passa ai Monopoli di Stato che dovranno accelerare i tempi per la pubblicazione dei bandi per l’assegnazione delle licenze di gioco live.