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Mauro Stivoli nella scuderia di Filippo Candio!
Nei primi mesi dell’anno nuovo il poker mercato è in pieno fermento, i contratti dell’anno precedente volgono al termine e molti team pro vengono stravolti: alcuni totalmente smantellati, altri che invece si rinnovano con l’ingresso di nuovi giocatori.
E’ notizia di oggi che il nuovo team messo in piedi da Filippo Candio, per la sua omonima poker room, può fregiarsi di una new entry prestigiosa, quella di Mauro Stivoli.
Il player romano infatti ha preso parte al day1B dell‘Italian Poker Tour, in pieno svolgimento a Sanremo, con in vista la nuova patch targata “Candio’s room”.
La scuderia del November Nine si impreziosisce dunqnue di un nuovo tassello che aumenta il livello tecnico di una squadra già di tutto rispetto.
Nella bacheca di “Stivolino”, infatti, è in bella mostra il trionfo targato 2008 nel Campionato del Mondo di heads up svoltosi a Barcellona e nel quale Mauro si è imposto su un field di 64 giocatori.
Noi di Italiapokerclub lo abbiamo avvicinato in una delle pause del torneo per sentire a caldo e in esclusiva le sue prime impressioni a caldo.
Mauro, come nasce questa nuova sponsorizzazione?
“Allora, io e Filippo ci conosciamo da qualche tempo, siamo stati insieme a Las Vegas per due anni consecutivi e si è instaurato un rapporto di amicizia che va oltre quello strettamente professionale. In questi giorni mi ha contattato facendomi una proposta che ho subito accettato e che abbiamo definitivamente siglato qui a Sanremo.”
Tu sei sempre stato un giocatore prettamente online che centellinava le sue apparizioni dal vivo. Da adesso ti vedremo maggiormente presente nei casinò?
“Si, è vero. Io nasco come giocatore online, prettamente di cash game. Il mio aver preferito l’online, soprattuto ultimamente, è più che altro derivato dal fatto che è subentrato qualche piccolo problemino famigliare. Adesso che si è risolto tutto quanto certamente mi vedrete sempre più frequentemente prender parte ai tornei dal vivo, anche se a Giugno diventerò papà.
I piani per quest’anno sono di fare più tornei possibili anche se c’è questo piccolo “vincolo”. Per l’anno prossimo, invece, stiamo pianificando un programma bello denso di appuntamenti.”
Per quest’anno sai già dove ti vedremo impegnato?
“Sicuramente non mancherò al WPT di Venezia e, anche se non ne ho ancora parlato approfonditamente con Candio, credo che mi concederò qualche uscita anche in eventi fuori dai confini italiani come gli EPT. Certamente, come ti dicevo prima, la nascita di mio figlio prevista per Giugno non mi permetterà di andare alle WSOP. E in tutta sincerità non mi pesa; è una rinuncia che uno fa più che volentieri.”
Quanto influisce il fatto di essere riuscito ad ottenere una sponsorizzazione. Sapere che hai i buyin pagati, influisce nell’approccio al tavolo?
“Tanto, conta veramente tanto e non solo dal punto di vista economico. L’appartenere a un team pro ti da la possibilità di confrontarti con altre persone, di scambiare opinioni sulle mani. Un processo secondo me fondamentale per poter sempre migliorare.
In più entrando in un team hai una visibilità maggiore e un riconoscimento migliore se sei un giocatore dotato di certe skills.
Il fatto di sapere che quel determinato torneo non lo paghi di tasca tua può suscitare reazioni che sono molto soggettive. A me personalmente non cambia nulla, quando ti siedi al tavolo lo dovresti fare perché pensi che quel torneo, o tavolo di cash game, sia alla tua portata. Altrimenti faresti bene a non sederti.”
Come mai la tua sponsorizzazione è arrivata così tardi?
“Io ho iniziato con Nice Hand, un’avventura che è durata poco ma che se potessi tornare indietro rifarei comunque anche perché eravamo un gran bel gruppo di amici. E’ strato un sogno che abbiamo provato a coltivare. Poi non si è realizzato ma valeva la pena provarci. Poi è arrivata una proposta da parte di FullTilt più come “friend” che come vero pro e anche li sappiamo bene come è andata finire.”
Non hai mai pensato di meritarla molto prima?
“Io mi illudo che il poker sia una cosa meritocratica, purtroppo, e credo sia sotto l’occhio di tutti, non è sempre così. Vedo spesso giocatori online, anche più bravi di me, che non hanno nessuno sponsor, viceversa ne vedo molti altri decisamente più scarsi con una patch addosso.
Io credo fortemente che una sponsorizzazione vada meritata, vivo di poker da sei anni è ormai mi sono abituato a vedere team pro che lasciano il tempo che trovano. Mantengo io e la mia ragazza, abbiamo comprato casa e quindi giocando online in pantofole non è che ero alla spasmodica ricerca di uno sponsor.
Ovviamente adesso che è arrivata, è tutto di guadagnato e non mi lamento di certo.
Se prima la mia programmazione era 90% online e 10% live, adesso diventerà un 70% – 30%.”