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Il poker secondo Giorgia Tabet
Giorgia Tabet, 23 anni, iscritta alla Facoltà di Psicologia Clinica de La Sapienza, si racconta ai microfoni e al taccuino di ItaliaPoker Club. La nascita dell’amore per il poker, i primi tornei, il roll e la recente sponsorizzazione di Scommesse Italia. “Ma sai che la Tabet è davvero forte? Gioca pulito, trova ottimi spot per bluffare e folda quando deve foldare. Mi ha davvero stupito”.
E’ la fine del WPT di dicembre a Ca’ Noghera, e a parlare è uno dei top player italiani online.
“Oh finalmente, era ora che qualcuno notasse qualcosa di diverso dai miei sorrisi….”
La Tabet ci scherza ma è molto orgogliosa di essere riconosciuta come un’ottima player. La incontro a qualche minuto dall’uscita dal torneo, ha preso una bad beat clamorosa per mano di Pippo Candio, suo compagno di Team a Scommesse Italia.
“Fa parte del gioco. Pensa proprio Scommesse Italia decise di sponsorizzarmi poco dopo il People’s Poker Tour di Budva in Montenegro, dopo due giorni di chipleading sono riuscita a uscire al 17° posto per uno scontro preflop con io che ho AK e il mio avversario…..AK!
Alle bad beat ci si abitua figurati”
Scommesse Italia è una delle skin di punta di People’s con nomi come Candio, Bacci e Ferretti. La scelta di Giorgia Tabet è una scelta tecnica o di equilibrio?
“Beh è indubbio che il team andava equilibrato aumentando le quote rosa. Ma l’epoca in cui mi si riconosceva per altro rispetto al poker, beh spero sia terminata. Nel senso che del poker ne ho fatta una professione seria, composta da live e da grinding online, di confronto quotidiano con gli altri membri del team, di crescita costante.
Rispetto alle precedenti esperienze, ti parlo dell’ottimo inizio con Big Poker e della pessima scelta con Seven Poker, sono migliorata tantissimo e spero di noti quando sono seduta al tavolo.”
Si nota eccome! Altrimenti non saremmo qui a intervistarti 😉
Big Poker ti notò a un IPT di Sanremo del febbraio 2010, dove hai fatto un ottimo 35° posto. Ti eri qualificata? Come hai fatto il roll?
“Allora partiamo dalla mia ossessione del poker. Fin da piccola adoravo guardare i vecchi di casa, soprattutto mio padre, giocare a poker e appena ho potuto mi sono cimentata anch’io con le due carte. Giocavo col mio ragazzo di allora e mi sentivo piuttosto talentuosa.
Partecipai a una crociera targata Italian Rounders, arrivai 12esima e con quel piccolo gruzzolo cominciai frequentare tutti i circoli di Roma, che all’epoca erano perfettamente legali.
Lì mi sono qualificata per Sanremo e lì nacque tutto.”
Giochi online?
“Certo. Sto grindando il 2-4 su Scommesse. Ma ora i tempi sono maturi per fare…. level down! Battevo tranquillamente l’1-2 e ho deciso di salire ai piani superiori, ma sono incappata in una run davvero rovinosa e non è che io sia poi così rollata per il 2-4 quindi meglio ritornare da dov’ero partita e dove le cose stavano andando piuttosto bene.
Beh sappiate che se volete sfidarmi, mi trovate su People’s e il mio nick è Myself”
Senti, via il dente via il dolore, questa domanda devo farla per forza ogni volta che intervisto una donna. Un giorno un direttore di sala piuttosto famoso mi confessò che se lui fosse una donna non entrerebbe mai in una poker room, visto l’ambiente così maschile e così maschilista.
“All’inizio vivi inevitabilmente una situazione di profondo disagio. Con ragazzini della tua età che pensano solo al gioco e signori di 40, 50 anni che pensano a solo a portarti a cena ehehehehe.
L’importante è lasciar perdere, e farsi scivolare di dosso qualsiasi cosa.
I problemi di questa vita, quella del poker pro, non sono sicuramente questi. I problemi sono nel condurre questa vita, nel convivere con questi orari, con questi ritmi, con una dose di stress eccessiva.
Hai presente l’ultimo IPT? Quello di Sanremo? Beh alla fine non sono partita. Perché sono crollata, ero a terra, non ho mangiato per tre giorni. A 23 anni, ho provato sulla mia pelle una specie di esaurimento e mi sono presa qualche giorno per me.”
Obiettivi del 2012?
Un solo grande obiettivo: prepararmi per Las Vegas. Quest’estate realizzerò il mio sogno: andare a Vegas e giocare il main event, ci vado priva di aspettative, quasi sottotono, ma non voglio perdermi nemmeno un secondo, nemmeno un attimo di quei momenti.