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Doyle Brunson difende la sua “libertà di opinione” sul caso Full Tilt
La leggenda del poker Doyle Brunson, ci racconta, dal suo blog personale, il suo punto di vista sulla vicenda Full Tilt Poker.
“Più a fondo andiamo col casino di Full Tilt, più la faccenda si fa intrigante. Sono stato accusato da più parti di difendere Howard Lederer, per via della nostra amicizia. Io continuo a mantenere la mia posizione, ho il diritto di esprimere tranquillamente la mia idea. Non dico che Lederer e Ferguson non abbiano colpe, ma che il grado della colpa sia mal inteso e che non c’è stato alcun intento di frodare chicchessia. Ci sono quattro diversi blog sul mio sito, che esprimono diversi punti di vista, così ciascuno può decidere da sè. Non scommetterei sulla mia vita che ciò che sostengo sia vero, ma dei soldi sì!
Sembra, poi, che la gente creda che ci sia una faida tra me e Daniel Negreanu. Non è vero! Io e Daniel siamo buoni amici, ma più volte ci siamo trovati in disaccordo rispetto a diverse faccende. Ho sempre ammirato Daniel per il fatto che dice ciò che pensa, indipendentemente da chi possa offendere, ma mi sembra che a volte esageri e dica cose inappropriate. Oltre al suo blog, Daniel ha anche un Vblog su Youtube, che è davvero divertente! Si chiama “Daniels Weekly Rant” e, proprio come dice il nome, è proprio un’invettiva! Lo guardo ogni settimana per sentire il suo esplosivo punto di vista.
Tornando a Full Tilt, ogni persona di buon senso concorda che ci possa essere almeno una piccola possibilità che Howard (Lederer ndr) e Chris (Ferguson ndr) non sapessero nulla dei problemi finanziari prima del Black Friday. La questione è: perchè il consiglio d’amministrazione avrebbe dovuto sapere? Full Tilt era una s.r.l. e il c.d.a. doveva accettare le relazioni finanziarie della dirigenza. Era una sorta di comitato consultivo e non aveva nulla a che fare con le finanze della società, salvo controllare i rapporti finanziari. C’era addirittura una sedia vuota nel c.d.a. che nessun azionista ha voluto. Il c.d.a. sarebbe potuto essere cambiato con una votazione dei soci, ma nessuno di loro volle la responsabilità di entrare a farne parte. E questo fatto è forse un altro aspetto della faccenda da considerare.
Se, poi, Ray Bitar (ex CEO di Full Tilt ndr) è il principale responsabile di questo pasticcio, come mai dirige ancora i resti della società? Come mai non è stato licenziato subito? Semplice: è l’unico che conosce entrate e uscite della compagnia e le licenze di gioco erano a suo nome. Chi altri conosce la situazione? Bitar aveva posto il suo nome su tutti i documenti, conti bancari, ecc. Sta facendo del suo meglio per peggiorare ancor di più la situazione. Senza dubbio adesso è sotto la supervisione di avvocati e rappresentanti di Full Tilt.
Prima del Black Sunday ho trascorso un paio di weekend a giocare poker cinese con Bitar, Lederer e Eli Elezra e ascoltando le conversazioni tra i primi due, era evidente che Bitar conoscesse molte più cose su Full Tilt di Lederer.
Un’altra domanda senza risposta è questa: perchè Chris Ferguson ha deciso di lasciare 40 milioni di dollari nelle mani dei dirigenti di Full Tilt? Forse perchè pensava che la società fosse solida e quindi un posto sicuro dove investire i suoi soldi? Oppure perchè è un “bravo ragazzo” e ha pensato che sarebbero serviti in casi di emergenza?
Se cercate delle responsabilità, queste ci possono essere solo dopo il Black Sunday. Pensare che già in quel momento Full Tilt fosse stata ripulita e avesse iniziato a prendere soldi dai giocatori esteri, sapendo che non erano sicuri, è assolutamente ridicolo! So per certo che c’è stato un tentativo di permettere ai giocatori statunitensi di ritirare i loro soldi e i soci di Full Tilt avrebbero mantenuto solo una piccola parte della compagnia. Pensate che se i giocatori americani avessero avuto indietro i loro soldi e Full Tilt avesse continuato ad operare fuori dagli U.S.A., qualcuno dubita sul fatto che il sito non avrebbe continuato a lavorare con profitti? C’erano altri facoltosi che avevano intenzione di acquisire Full Tilt lo stesso, ma quando un socio di maggioranza ha fatto causa alla compagnia, l’interesse dei potenziali acquirenti è subito calato. In questo fatto si può trovare una colpa. Valutazioni errate, avidità, riluttanza a lasciare… in ciò bisogna individuare il crimine ed ogni altra lettura non può essere logica.
I veri vincitori in tutta questa faccenda saranno gli avvocati. La questione si trascinerà per anni e le parcelle saranno enormi. Chi le pagherà? Se andranno sotto processo Lederer, Ferguson e Bitar, dovranno pagare tutte le spese? I soci, che hanno ricevuto milioni di dollari, forniranno un aiuto? Molti di loro hanno perso questi soldi giocando d’azzardo, facendo la bella vita, ecc. Credo che la risposta sarà “non sono affari miei”.
Io sono sulla stessa barca di molti utenti di Full Tilt. Ho 28.000$ su Full Tilt, mio figlio Todd ne ha 30.000 e mia figlia Pam 5.000. Il che fa 63.000£ della famiglia Brunson. Per quelli che pensano che per me rappresentano una goccia d’acqua nel mare, dovrebbero vedere la situazione del mio conto in banca! Anche se non sto per morire di fame, la crisi economica ha messo al tappeto le mie finanze. Non penso che l’affare di Tapie, per acquisire Full Tilt, andrà in porto e che quindi avremo indietro i nostri soldi. Ma finchè c’è vita, c’è speranza!
Non volevo parlare di tutti i problemi di Full Tilt; forse mi sono dilungato anche troppo, ma credo di avere il diritto di poter esprimere la mia opinione. Se qualcuno ha opinioni diverse, può sempre aprire il proprio blog!
Ringrazio i miei followers di Tweetter, che hanno sostenuto il mio diritto di espressione. A coloro che postano sul forum, che sembrano un ammasso di ritardati che non aspettano altro di sparare a raffica su tutto e su tutti, dico di farsi una bella passeggiata su un molo corto. A tutte le persone che mi hanno chiamato con tutti quei brutti nomi e mi hanno spaventato con la violenza, fate attenzione: non portate una mazza da baseball ad un duello con pistole!
Che il flop sia con voi!
Doyle Brunson“