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Black Friday: arrivano le prime condanne?
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Con piccoli passi alla volta ci si sta avvicinando alla ricostruzione del “mosaico esploso” dopo l’ormai famoso Black Friday: se da una parte Full Tilt Poker inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, dal punto di vista giuridico sembra che i colpevoli verranno, a breve, processati.
La trama legale del Black Friday non è però semplice da sbrogliare: in tutto furono undici le persone incolpate dal dipartimento di giustizia americano con diversi capi d’accusa che vanno dal riciclaggio di denaro proveniente dal gioco d’azzardo a frodi bancarie o frodi informatiche.
Tra queste persone, sono tre i nomi principali al momento sotto la lente del DoJ: Chad Elie, Daniel Tzvetkoff e John Campos.
Adesso è compito dei giudici mettere ordine alle varie accuse e alle varie dichiarazioni dei tre imputati: Daniel Tzvektoff fu arrestato con l’accusa di frode bancaria e reciclaggio. A lui viene imputato di aver fatto sparire oltre 543 milioni di dollari tramite una sua ex società, la Intabill.
Ma in questi giorni Tzvektoff ha dato vita ad un nuovo colpo di scena: ha fornito più di 90.000 documenti, tra i quali numerose email scambiate personalmente con Campos ed Elie (in quel momento intermediari per PokerStars e Full Tilt Poker), che proverebbero in qualche modo la sua estraneità ai fatti.
Chad Elie, dal canto suo, ha raggiunto un accordo con il DoJ: a fronte di 500.000 dollari pagati ha visto la sua probabile condanna di 85 anni di carcere scendere ad appena 6 o 12 mesi. La sentenza per Chad Elie dovrebbe arrivare il prossimo 3 ottobre. Queste le parole di Elie: “Sono colpevole, quello che ho fatto è sbagliato.”
Per quanto riguarda John Campos sembra che egli rischi 55 anni di carcere, ma la linea difensiva seguita dai suoi legali Barry Berke e Dani James è sempre stata molto chiara: Campos non è colpevole di nessuna truffa o riciclaggio proveniente dal gioco d’azzardo perché le transazioni sono state effettuate per conto di siti di poker online, riconosciuto come gioco d’abilità.