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Caso Full Tilt Poker: salta l’acquisto da parte di PokerStars?
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Non c’è pace per il futuro di Full Tilt Poker: saltato l’affare con il Gruppo Bernard Tapie, PokerStars sembrava fare sul serio, tanto da mettere sul piatto della bilancia ben 750 milioni di dollari che sarebbero serviti in parte per ripagare i giocatori creditori e in parte per rilanciare il marchio di FTP.
Ma l’intrigo, questa volta, si estende e coinvolge la Spagna: come è noto, la Spagna sta per entrare nel mercato del poker online. Il governo iberico, però, pretende di imporre una tassa retroattiva alle poker room che fino ad ora hanno operato in modo “irregolare”, ma che hanno intenzione di chiedere una regolare licenza.
Alcune poker room hanno già deciso di versare questi soldi: per esempio Bwin/Party dovrà sborsare 33,6 milioni di euro per soddisfare le richieste del governo spagnolo, mentre Sportingbet, recentemente, ha affermato che pagherà 17.2 milioni per aver operato tra gennaio 2009 e maggio 2012.
Ma queste cifre impallidiscono a cospetto di quanto dovrebbe pagare PokerStars: si parla di una stima di 800 milioni di euro da versare entro il 2014. Queste le parole di un portavoce, Jeremy Taylor: “PokerStars fino ad oggi ha accumulato debiti fino a 257 milioni di euro di tasse arretrate. E’ una somma di denaro enorme, soprattutto ora che PokerStars è in trattativa con il DoJ per acquistare FTP e rimborsare i giocatori. La domanda nasce spontanea: a causa di questo imprevisto finanziario, PokerStars riuscirà a portare avanti i suoi piani per acquistare FTP?”
I numeri comunque sono dalla parte della room dalla picca rossa: nel 2010, per esempio, ha generato ricavi lordi per 1,4 miliardi di dollari, pari a 500 milioni di dollari netti, quasi 1,37 milioni di dollari guadagnati al giorno. Nonostante questi numeri impressionanti, PokerStars potrebbe rinunciare all’acquisto di FTP.