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L’avventura del Sisal Poker Team Pro a Las Vegas è inaugurata dalla partecipazione di Cristiano “Crisbus” Guerra all’assalto dell’evento #2, il No Limit Hold’Em da 1.500$. Il torneo però non porta fortuna al romano che trova l’eliminazione durante il terzo livello di gioco, in una competizione con una struttura particolarmente aggressiva che spinge i giocatori presto alla fase push-fold: “Questi tornei da 1.500$ in genere non offrono uno stack abbastanza deep da permettere molte manovre: il colpo lo devi giocare nei primi livelli perché parti con 4.500 chip, e al terzo livello i bui sono già 50-100; con 3.000 chip sei già 30x e la tua strategia diventa fortemente limitata”.
L’uscita dal torneo è il più classico dei resteal che finisce male: “Avevo perso molte chip in un 3way pot con KK dove le metto su board J83, peccato che il mio avversario avesse flattato da BB con 83s; rimasto 25x, pusho JTs sul raise dello SB che stava aprendo molte mani, ma questa volta ha le carte e chiama con AQ che regge il board”. Tuttavia il torneista di Sisal Poker non è particolarmente amareggiato perché consapevole di potersi rifare: sono ben 61 i tornei offerti dallo schedule delle WSOP, quindi le occasioni non mancano, e non a caso Cristiano Guerra ha deciso di giocare la maggior parte dei tornei NLHE “Subire un’eliminazione a un live solitamente è diverso perché i side event hanno un’importanza ridotta rispetto al main, ma alle WSOP si giocano tornei importanti per un mese e mezzo, quindi il mio pensiero è già rivolto al futuro”.
La voglia di rifarsi è tanta e si farà strada il 31 maggio, quando Crisbus tornerà in campo per l’evento #6: il Mixed Max No Limit Hold’Em, che offre una formula particolare: il Day1 si giocherà 9-handed, il Day2 6-handed, e dal Day3 in poi heads up fino alla fine. Una modalità già proposta in passato che potrebbe prendere piede, anche grazie al riscontro che i tavoli 6-handed stanno ottenendo negli ultimi tempi.
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Il braccialetto potrebbe consacrare la carriera del Team Pro di Sisal Poker, il quale ha già ottenuto diversi risultati, sia live che online, ma adesso desidera fortemente la consacrazione, ed è venuto qui a Las Vegas per trovarla nei campionati del mondo: “E’ difficile, chi gioca le WSOP ci spera, è ovvio, altrimenti non sarebbe qui, ma è davvero dura vincere un evento che conta migliaia di partecipanti e ci vuole una certa dose di fortuna per arrivare primo, per questo chi aspira al braccialetto cerca di giocare più eventi possibili”.
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