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Sergio “m.p.t.i.v.s.” C., vincitore del Sunday Million: “A due tavoli left mi stavo addormentando!”
Il vincitore del Sunday Million dopo un deal a quattro, “m.p.t.i.v.s.” (acronimo di ‘Mi Prendo Tutti I Vostri Soldi’), ha un nome e un volto – sorridente, visti i più di 140.000€ vinti.
Quelli del 35enne di Napoli Sergio C. (non pubblichiamo il cognome dietro sua richiesta), che stamani, dopo aver chiuso Pokerstars, si è dato una veloce sciacquata al viso prima di scappare a lavoro.
IPC: Sergio, per iniziare raccontaci la tua storia pokeristica.
SC: Gioco a poker per hobby dal 2006 o 2007. In questi anni mi sono concentrato soprattutto sull’online, finora ho sfiorato più volte bei risultati ma sul più bello il colpaccio è sempre venuto a mancare. Ho giocato due volte il tavolo finale del Sunday Special, una volta sono uscito sesto con A- A < 8 -8. E anche a un tavolo finale del Night on Stars sono stato scoppiato sempre partendo all’80%. Nelle ultime ICOOP ho sognato il colpaccio al main event, dove mi sono arreso in sessantesima posizione: finalmente la varianza mi ha restituito tutto insieme quello che mi aveva tolto.
IPC: Te lo ha restituito anche con bei interessi. Questi 140.000 euro in saccoccia cambieranno le tue abitudini pokeristiche?
SC: Non credo, continuerò a giocare per hobby come ho sempre fatto finora. Certo, adesso questo hobby è diventato ben remunerativo, ma non ho intenzione di abbandonare il mio lavoro nel campo del credito.
IPC: Come è andato il torneo?
SC: L’inizio è stato in salita, ho perso due bei piatti tripsando prima le donne e poi i re, ma per fortuna sono riuscito a contenere i danni. Giocando con pazienza, e soprattutto da posizione, sono riuscito a risalire. Non volevo fare colpi di testa ma gestire le chips nel miglior modo possibile. Poi c’è stata una svolta a metà torneo, quando ho deciso di chiamare l’allin preflop del giocatore sul bottone con K – T, lui era in bluff totale e per fortuna il colpo ha retto. Quel raddoppio mi ha dato fiducia e mi ha fatto sentire più sicuro. Poi ho un po’ sofferto la parte finale, a due – tre tavoli left, quando nessuno voleva uscire e gli short continuavano a raddoppiare.
IPC: E’ arrivato un momento in cui la stanchezza della maratona pokeristica si è fatta sentire? In parole povere, c’è stato un momento in cui ‘calava la palpebra’?
SC: In quella fase di stallo, dove non si muoveva una foglia, la tensione era alta e ho iniziato ad avvertire un po’ di appannamento. Quando è uscito il nono, però, mi è risalita la voglia di giocare. D’altronde, a quel punto del torneo, ogni scalino di premio muoveva almeno novemila euro, c’erano motivi validi per mantenersi ben svegli.
IPC: Come ti sei trovato al tavolo con Gianluca Rullo? Sapevi che era un pro e ti sei regolato di conseguenza?
SC: Sì, sapevo che era un giocatore bravo, ma non mi lascio condizionare perchè al tavolo mi sono confrontato spesso con Dario ‘bonzo’ Nittolo, che è un caro amico, e in passato ho anche giocato contro Minieri. Se devo incrociare le carte con un giocatore forte non mi lascio impressionare. Anzi, mi piace confrontarmi per prendere spunto. Per come gioco penso di trovarmi decisamente meglio contro le giocate ‘standard’ di un regular che contro l’imprevedibilità di un giocatore occasionale.