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Dario Rusconi e l’evoluzione del cash game: “Non grindo più il NL1000”
Il cash game è uno degli argomenti più discussi in questi momenti nel poker italiano, soprattutto per quanta riguarda l’online: i livelli sono ancora battibili? Ma soprattutto: è un gioco ancora profittevole? Ci sono opinioni piuttosto discordanti in merito e sembra che siamo lontani da una risposta unica.
Qualche mese fa Giovanni Rizzo ci spiegava che secondo lui i margini di guadagno sono scesi di molto dall’avvio del cash game in Italia: meno giocatori occasionali, più giocatori preparati e un bel gruppo di regulars più o meno forti che hanno abbassato radicalmente l’expected value di tutti.
Recentemente invece Gianluca Bernardini ci ha dato una visione assai diversa: i regular ci sono, ma siccome praticamente tutti sono andati a finire nei livelli più alti delle room, altre partite, come quella del NL200, sono diventate +EV per chi ha intenzione di fare sul serio.
Oggi arriva il parere del pro del team Bet Pro Dario Rusconi, che ci dice la sua in modo diretto:
“Personalmente non grindo più il NL1000 da quasi un anno e non ho nessun problema a dirvi il motivo che è molto semplice: se noi concepiamo il poker come un investimento, esso ha una componente di rischio (i soldi che vogliamo investire come bankroll iniziale) e una di rendimento (i soldi che guadagniamo a fronte dell’investimento). Per quanto mi riguarda il NL1000 non giustifica il rapporto fra il rischio e il rendimento poiché sui regular di quella partita l’edge, sempre che se ne abbia, è troppo risicato per giustificare l’investimento.”
Una spiegazione semplice quanto diretta: il gioco non vale la candela. Questo al NL1000, ma cosa succede secondo Dario ai livelli medio-alti?
“Scendendo di livello si trovano comunque molti regular restii a regalare soldi, con le dovute eccezioni. Qui però c’è da considerare il discorso dei programmi VIP che incidono molto di più sul profit annuale di ogni player. Tanti giocatori, anche in passato, basavano principalmente il guadagno sul volume di gioco e non tanto sul profitto della partita che in molti casi poteva e può essere perfino negativo“.
A giudicare da queste parole sembra che il cash sia “morto” per Dario. Quando gli abbiamo chiesto se continuerà a giocarlo nel 2014 abbiamo trovato una linea di pensiero simile a quella di Simone Raccis, ovvero quella di far diventare gli MTT il suo main game:
“Nei tornei si trovano molti giocatori occasionali che sono lì principalmente per divertirsi, e questo non può che essere un bene per tutti. Sia al giocatore occasionale che al professionista fa gola il premio del primo classificato, in termini economici e di soddisfazione personale. Io mi sono dato agli MTT circa un anno fa e continuerò a studiarli: il cash mi ha dato grandissime soddisfazioni in passato, ora vorrei riprovarle negli MTT“.