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Christian ‘IwasK.Mutu’ Favale: ‘Sarà intrigante giocare il main event TCOOP con la formula speed down!’
Il palinsesto online italiano è ricco di tornei deep che, inevitabilmente, richiedono un grande dispendio di tempo ed energia per affrontarli. Hanno grande giocabilità, certo, ma non tutti hanno la possibilità di trascorrere ore e ore, magari dopo un’intensa giornata lavorativa, davanti al pc, cercando di guadagnarsi un posto al final table in piena notte.
Pokerstars, sempre attenta alle esigenze dei giocatori, sta dando sempre più spazio ai tornei veloci, quei ‘turbo’ che, spesso erroneamente, vengono visti esclusivamente come ‘lotterie’: dal due al nove febbraio sono in programma, infatti, il Turbo Championship of Online Poker, con 20 eventi in programma che garantiranno emozioni e adrenalina, oltre a 1.200.000€ di montepremi garantito.
Servirà solo fortuna per fregiarsi di un titolo tanto ambito come quello del TCOOP? Il membro del team online di Pokerstars Christian ‘IwasK.Mutu’ Favale ci spiega come affrontare al meglio un torneo dalla struttura veloce, in cui di sicuro la fortuna serve ma da sola non basta…
IPC: E’ in lobby da pochi giorni il programma del prossimo TCOOP: ti schiererai a tutti e 20 gli eventi?
Christian Favale: Premetto che mi divertono un sacco gli mtt turbo! L’idea di poter finire un torneo in qualche ora mi piace e, anche se la componente skill è ridotta, è indubbio che con average ridotti i giocatori meno esperti commettano grossi errori.
IPC: Il main event del nove febbraio sarà in modalità turbo ‘speed down’: che idea ti sei fatto di questa formula innovativa?
C.F.: La formula sembra davvero intrigante. A pensarci bene è una derivazione del live: anche agli IPT il primo giorno ha livelli da 60 minuti che poi salgono a 75. Rendere più comune questa formula anche nell’online, non solo nei tornei turbo, potrebbe essere davvero una valida innovazione. I primi livelli sono abbastanza noiosi da giocare, quindi arrivare prima in middle stage potrebbe costituire un elemento di interesse, soprattutto considerando che l’average in late stage dovrebbe alzarsi rispetto a un turbo classico.
IPC: Adotterai qualche accorgimento particolare per giocare la formula ‘speed down’?
C.F.: Pur non essendo uno specialista puro di tornei, credo che la formula privilegi la conservazione dello stack nelle fasi iniziali in modo ancora più esasperato. Arrivare in late stage con una discreta dote di chips diventerà, quindi, un fattore molto importante.
IPC: Quali sono le caratteristiche che un giocatore dovrebbe avere per poter giocare al meglio i tornei TCOOP? Quale il difetto invece più pericoloso?
C.F.: Nei tornei turbo le fasi fondamentali sono quelle in cui l’average stack è al di sotto dei 20 big blind e lì la differenza è fatta da coloro che conoscono perfettamente i range di push e call. Troppo spesso vengono chiamati shove con mani sopravvalutate come small pocket pair o assi con kicker debole pensando ‘speriamo di vincere il flip’, quando invece la prima preoccupazione dovrebbe essere ‘speriamo di essere in flip’.