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Emanuele “FReEeeeEeZeR” Pieroni folda poker di J: “Avevo almeno cinque buoni motivi per farlo”
Una combinazione di quattro carte uguali più una spaiata.
Letteralmente la parola “poker”, oltre ad essere il termine che definisce il gioco stesso, rappresenta un punto con cui ci giocheremmo praticamente sempre tutta la nostra posta.
Eppure quest’oggi, durante una sessione di cash game su Pokerstars, il Supernova Elite Emanuele “FReEeeeEeZeR” Pieroni ha deciso di gettare nel muck un poker di J.
Ma analizziamo un attimo la situazione: il tavolo è un 6 max, “FReEeeeEeZeR” affronta quattro regular e un giocatore occasionale. Dopo il fold generale, Pieroni apre da bottone con JJ. Passa lo small blind e chiama il big blind, proprio l’unico amatore del tavolo.
“L’oppo – spiega il Supernova Elite – era decisamente un player random che giocava abbastanza chiuso. Fin a quel momento della partita, circa 200 mani, non aveva praticamente mai tribettato. Insomma, uno di quelli “con cognizione” ma con un aggression factor decisamente basso. In altre parole dava molto l’impressione di giocare hit or fold: se prendeva bene, altrimenti abbandonava il colpo.”
Il flop è da urlo! JQJ.
“Floppo poker e cerco subito di estrarre del valore: betto poco più di half pot perché può ancora avere tante combo che gioca per cercare qualche incastro. Lui chiama.”
Al turn scende un’altra donna: Q
“Qui ho poco da fare, con board pairato o ha la Q o giveuppa qualsiasi altra combo di incastri possibili con cui può aver difeso al flop (T – 9, K – T, A – T, K – 9). A questo punto tanto vale fare una size più corposa. Decido di fare 10.45€ su piatto da 11.59€ e, quasi istantaneo, arriva il suo gayraise a 20.90€. Ed è questo il punto cruciale della mano.”
Secondo Pieroni ci sono infatti quattro buoni motivi per polarizzare, sin da ora, l’avversario su una Q.
1) L’hud mi dice che questo player – come anticipato – è piuttosto chiuso, ma ha comunque una discreta conoscenza del gioco. Cosa mi sta bluffando su quel board?
2) Essendo un giocatore occasionale, non è dunque un player che può fare merging (ovvero non bilancia quasi mai il suo range con aria o punti intermedi)
3) Raise x2 al turn fuori posizione: fatto da un giocatore random è quasi sempre un segno di forza.
4) Non devo overthinkare: penso a livello 1 perché lui è a livello 1
Fatte queste considerazioni, per Emanuele il call in posizione al turn è pressoché standard: “Sarei pazzo a rilanciare perché, se avessi ragione, non avrei alcun problema a prendere i suoi restanti 100 BB al river: lui non folderebbe più il suo full di dame. Betterebbe, io lo metterei ai resti, e lui chiamerebbe. Se invece mi sbagliassi e si stesse veramente inventando il bluff della vita gli darei ancora la chance di continuarlo al river.”
Il river, però, è una Q e l’avversario di Emanuele va all-in per 108.99€ su piatto da 51.09€.
Ed ecco il quinto buon motivo per foldare: “Ora sono praticamente certo che abbia un in mano la quarta donna anche perché, da casual player qual è, non valuebetta, ma cerca di prendere i massimi overpottando il doppio del piatto. Visti i quattro punti che ho analizzato al turn, questa move finale completa il puzzle del mio TP complessivo: foldo mestamente ma neanche troppo lentamente. Se avesse puntato pot o poco meno probabilmente avrei pagato solamente per sapere se avevo analizzato bene lo spot…”