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Game Theory – Sei più Zeman o Mourinho? Scelta della miglior strategia tra “balanced” e “exploitative”
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La “game theory” di cui abbiamo sentito parlare spesso non è in origine un semplice studio delle diverse possibilità che si presentano in un determinato gioco. E’ una scienza molto più ampia che prevede, secondo la sua definizione canonica, “lo studio di modelli matematici di conflitto e cooperazione fra esseri razionali e intelligenti che prendono decisioni“. Per questo motivo viene studiata spesso anche dai giuristi o dagli scienziati politici, che la applicano in situazioni conflittuali dove i giochi non c’entrano niente.
Ciò non significa che la “game theory” non possa essere utilizzata come strumento per analizzare le dinamiche di alcuni dei giochi più conosciuti al mondo: gli scacchi, l’orientale go o, nel nostro caso, il poker. Pur non essendo un gioco di informazioni complete (non sappiamo mai che carte ha il nostro avversario finché non le mostra), ci sono diversi studi sul poker che rispondono a una domanda molto concreta: “qual è la mossa migliore che posso fare a prescindere dalle carte del mio avversario?”.
E’ qui che si prova a seguire la “game theory optimal” (GTO), cioè, la strategia che ci permette di bilanciare il nostro gioco in modo che un avversario non possa trarre alcun vantaggio su di noi. L’esempio canonico è quello della morra cinese di cui ci ha parlato ‘Actaru5’: contro un avversario “perfetto” che divide perfettamente le sue giocate fra sasso, carta e forbici, se noi scegliamo sempre una di quelle tre (per esempio il sasso) la partita finirà per forza in un pareggio: avremo vinto il 33% delle volte (contro le forbici), pareggiato il 33% (contro il sasso) e perso un altro 33% (contro la carta).
Ora, anche se nel poker (sit’n’go esclusi) non si è arrivati a definire una strategia GTO perfetta, bisogna comunque chiedersi se è meglio cercare di tendere il più possibile a una strategia GTO (chiamata anche “balanced”, di equilibrio), in cui siamo inattaccabili ma avremo un esiguo margine di guadagno; oppure se è meglio abbandonare l’equilibrio per andare a prenderci i massimi pur rischiando di perderli (strategia chiamata “exploitative”).
Utilizzando una metafora calcistica la domanda sarebbe: meglio Mourinho o Zeman? Meglio cercare l’1-0 per vincere di misura ma spesso, o meglio cercare di fare tre gol pur sapendo che la situazione di squilibrio ci porterà spesso a perdere la partita?
Per fortuna, come dicevamo, il poker è un gioco di informazioni incomplete e quindi è improbabile che un giorno si arrivi a una posizione GTO perfetta, in cui il gioco è completamente risolto e ogni partita finirà in pareggio con i due rivali che giocano alla perfezione.
Nel frattempo, voi come la pensate? Preferite un gioco standard ma vincente il giusto, oppure uno più spumeggiante e spregiudicato dove andiamo ad attaccare i nostri rivali pur lasciando loro scoperti i nostri fianchi?