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‘Spin&Go’ PokerStars: le nostre prime impressioni!
Gli ‘Spin&Go’, la nuova modalità di sit’n’go lanciata da PokerStars, sono arrivati all’improvviso, proprio come un temporale di metà estate.
Si conoscevano già perché presenti sul mercato spagnolo e internazionale, ma averli sulla lobby a disposizione è chiaramente tutt’altra cosa.
Ci siamo dunque subito fiondati a provarli, per cercare di comprenderne, seppur con un volume ancora esiguo di giochi alle spalle, peculiarità, tattiche vantaggiose da utilizzare e possibilità di batterli.
In primis, va detto che sono facilmente ‘grindabili’, per due motivi:
– sono estremamente veloci.
– avendo lo stack piccolo, le decisioni da prendere sono piuttosto semplici.
Ne abbiamo giocati circa 60, tutti da 1€ di buy-in (rigorosamente in bankroll) e li abbiamo volutamente monotablati, appunto per essere totalmente ‘focused’ sul nuovo gioco.
Lo ‘spin’ iniziale, quello che determina in maniera aleatoria il montepremi per cui giocheremo, chiaramente, è fondamentale: siamo riusciti a beccarne diversi da 4€, pochi da 6€ (due o tre) e uno solo da 10€, tra l’altro malamente perso. La maggioranza è stata, come prevedibile, da 2€.
Vincere questi ultimi, ovviamente, rappresenta solo una ‘difesa’ per il bankroll: si gioca, infatti, per un montepremi ‘monco’ che poco sposta. Vincere una buona sequenza di quelli da 4€, che comunque non sono difficili da trovare, comincia già a spostare qualcosa.
Inutile parlare di quelli ‘pesanti’, magari da 10€ di montepremi e oltre: prevalere in uno di questi rappresenterebbe un importante ‘jackpot’ in termini di buy-in ottenuti.
Per quanto riguarda la tattica di gioco, beh, uno specialista di heads-up, ad esempio, è fortemente avvantaggiato. Giocare poi con uno stack esiguo (si parte con 25 big blind ciascuno) comporta una buona conoscenza dei range di call e push, cosa non scontata per chi gioca microlimiti di ogni specie.
Noi abbiamo sempre aperto in miniraise, in modo da poter sempre, per quanto possibile, gestire il pot e provare anche a fare una piccola continuation bet, senza per forza committarci, in caso di call da parte di un avversario.
Già dal secondo livello, sempre che non si è andati deep, giocare in ‘push o fold’ rappresenta la tattica più profittevole. Abbiamo notato, appunto, che i ‘fish’ spesso foldano di fronte alle azioni di forza, oppure spite-callano con carte casuali quando non sopportano più di essere aggrediti: mettere pressione, dunque, è fondamentale.
Arrivati in heads-up, poi, chi conosce la disciplina ha certamente edge. Qui si applicano le consuete dinamiche del testa a testa anche se, chiaramente, non si hanno a disposizione troppe chips per mettere in atto un gioco troppo tecnico ma, come detto sopra, conoscere bene i range di call e push rappresenta una skill non secondaria.
Per quanto riguarda la battibilità degli ‘Spin&Go’ è sicuramente presto per dirlo con certezza, ma arrivare a giocarli senza errori e riuscire a fare buoni volumi è la chiave giusta per la via del profit, con la speranza anche di beccare qualche spin bello sostanzioso in mezzo ai tanti sit’n’go che giocheremo.
Date un occhio anche alla guida di PokerStars sugli ‘Spin&Go’, scaricabile gratuitamente in PDF, nella quale danno qualche utile consiglio sulla nuova modalità di gioco i professionisti della room della picca rossa ‘Actaru5’, Giada ‘CatSniper84’ Fang e Pier Paolo Fabretti.